giovedì 25 aprile 2024
 
 

Colombia, vivere a Filandia la passione per il vero caffè

Novembre 2014 - Si chiamano Janeth e Freddy. Lei, 47 anni, viene dalla Valle del Cauca e lavora come contabile. Lui, cinque anni più giovane, è originario del Tolima e si occupa di informatica. Due professioni che gli garantirebbero una stabilità economica e un tenore di vita superiore alla media, considerato che in Colombia lo stipendio minimo non supera i 300 dollari mensili. Ma loro hanno fatto una scelta di vita che fa la differenza. Janeth e Freddy appartengono infatti a quella categoria di persone il cui credo è di gran lunga più importante del proprio orticello.
E il loro credo ha un nome. Si chiama Colombia. Otto mesi fa hanno lasciato la loro terra d’origine e si sono trasferiti nel Quindio, uno dei tre dipartimenti del cosiddetto Eje Cafetero, con l’obiettivo di fornire ai piccoli produttori locali di caffè gli strumenti per imparare a vivere del proprio lavoro e non semplicemente a sopravvivere.
La loro casa una tenda; il loro mezzo di locomozione una Land Rover che li guida di finca in finca, di produttore in produttore, di piantagione in piantagione per divulgare il loro credo e il loro sapere; la loro grande ricchezza una grandissima energia.
Me li trovo davanti quando tiro fuori la testa dalla tenda. Cappello di paglia sul capo, pantaloni infilati negli stivali di gomma e un sorriso smagliante che mi mette subito di buon umore. Gli dico che vorrei visitare una piantagione di caffè e mi propongono di fare un giro con loro per toccare con mano le piccole realtà locali nei dintorni di Filandia. Non me lo faccio ripetere due volte e in men che non si dica sono a bordo della Land Rover con taccuino e attrezzature alla mano.
“La Colombia...

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