venerdì 19 aprile 2024
 
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Quando non ci si adegua mai agli adeguamenti...

Febbraio 2017 - Avevo già parlato in passato della vergognosa pratica tutta italiana degli adeguamenti. Dietro questa piccola deliziosa parolina si nasconde uno dei malcostumi del turismo italiano, che proprio in questi mesi sembra essere tornato prepotentemente alla ribalta. In pratica si fa una cosa semplicissima: si pubblica un catalogo con dei prezzi, e nelle note si scrive in piccolo piccolo che sono stati usati determinati parametri sia per il cambio valutario (quasi sempre dollaro) sia per il calcolo del posto-sedile sull'aereo (!) ossia il costo del carburante utilizzato dall'aeromobile per il vostro viaggio, diviso per le ore di volo secondo una formula complicatissima che blocca ogni possibilità di calcolo. E già su questo ci sarebbe molto da dire.
Ma lo scandalo, se così si vuole chiamarlo, è nella determinazione di questi parametri: basta infatti tenerli molto bassi, sicuramente molto inferiori rispetto a quelli di quando si stampa il catalogo, e voilà il gioco è fatto. Il viaggio sembra più economico, voi clienti lo comprate, e a 20 giorni dalla partenza eccovi la sorpresina: vi trovate a pagare quasi il 10% in più! Quasi il 10% significa che casualmente non si supererà mai questo valore, perchè la legge dice che in questo caso sareste liberi di cancellare il tutto senza penale!
Dopo lamentele, reclami, denunce varie, ecco però che i nostri baldi tour operator hanno studiato la soluzione: pagare di più per non avere adeguamenti! Basta infatti scegliere - ovviamente al momento della prenotazione - di aggiungere un ulteriore balzello, e voilà, il gioco è fatto: non avrete più il secondo balzello, quello dell'adeguamento!
Non sarebbe più facile dare un costo finito, calcolato con i costi...

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