giovedì 28 marzo 2024
 
 

L'amara dolcezza di Playa Tamarindo, in Costa Rica

Marzo 2014 - L'amara dolcezza di Playa Tamarindo, Costa Rica
E' agrodolce come il frutto l'impatto con Playa Tamarindo, specialmente se arrivi la sera e la trovi agghindata per le feste, irradiata dalle insegne luminose di locali e ristoranti che la bombardano con la loro musica assordante. Se poi inizi a guardarti intorno e presti attenzione alle voci del luogo, ti chiederai dove sei finito. Già, perché credevi di essere in Costa Rica, lo stato dell'America Centrale di lingua spagnola noto al mondo intero per le sue splendide spiagge e la sua natura lussureggiante, e ti ritrovi invece in una colonia italo-americana dove forse, casualmente, ti imbatterai in qualche tico DOC.
Il primo impulso sarà probabilmente quello di dartela a gambe in cerca di qualche posto più tipicamente latino. Ma se poi, per una qualsivoglia ragione, ti fermerai qualche giorno in più, inizierai ad assaporare il dolce retrogusto del tamarindo che, letteralmente, ti conquisterà. Perché, nonostante le apparenze, é sangue latino quello che le scorre nelle vene. Certo, è innegabile che l'attuale Playa Tamarindo sia la figlia meticcia di coloni occidentali, provenienti prevalentemente da Stati Uniti e Italia, che ne hanno colto l'infinito potenziale e hanno puntato alto su di lei. Quarant'anni fa Tamarindo quasi non esisteva se non nelle vesti di un piccolo villaggio di pescatori come tanti che aspettava solo di essere scoperto. Quel che tuttavia i coloni ignoravano era che quel piccolo e insignificante puntino situato sulla costa del Pacifico li avrebbe a sua volta colonizzati, piegandoli ai ritmi lenti e rilassati propri dell'area geografica. O forse, in realtà, era esattamente quel che cercavano.
La mattina Tamarindo appare...

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