Aprile 2017 - Il video con il passeggero della United fatto scendere forzatamente dal volo 3411 ha fatto il giro del web in pochissime ore. A tutti è capitato o prima o poi capiterà (purtroppo) di vivere in prima persona il fenomeno dell’overbooking, ossia di quella pratica con cui le compagnie aeree lasciano a terra qualche passeggero perché hanno venduto più biglietti rispetto ai posti disponibili. Perché lo fanno? La spiegazione è semplice: statisticamente c’è sempre una percentuale di viaggiatori che non si presenta, quindi se si vendessero il 100% dei posti sul volo si finirebbe per volare con dei sedili vuoti, quindi perché non venderne di più (di norma tra il 105 e il 108%) e… sperare che la statistica sia rispettata? Qualora non lo sia, qualche passeggero sarà quindi lasciato a terra, appunto citando il famigerato “overbooking”. La legge prevede una compensazione pecuniaria a quanti non verranno fatti partire (poche centinaia di euro in base alle ore di volo previste, ma molte compagnie fanno finta di niente e non lo dicono nemmeno), o qualche compagnia invece propone in anticipo una somma a quanti decidano di rinunciare spontaneamente al volo per imbarcarsi sul primo disponibile.
Torniamo però a quanto avvenuto sul volo United: personalmente è la prima volta che sento di un passeggero fatto scendere una volta imbarcato. Di norma si viene bloccati al checkin, non una volta a bordo, ma stavolta qualcosa deve essere andato storto, e bisogna assolutamente imbarcare qualche altro passeggero, probabilmente un raccomandato dell’ultimo minuto, viene da sospettare, chissà.
Ma mai si sarebbe pensato di vedere ricorrere alla forza bruta per far scendere un passeggero pagante,...