mercoledì 08 maggio 2024
 
 
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Se "cinquant'anni appena di socialismo non hanno potuto sradicare modi di vivere e di pensare ancestrali" quale futuro attende la Cina del XXI secolo, sospesa fra i retaggi di una cultura millenaria e il travolgente processo di modernizzazione?

Tornata a Pechino dopo una lunga assenza, Suzanne Bernard ritrova una città completamente trasformata che, dietro la nuova facciata di metropoli febbrile, inquinata, convertita al dio Denaro, agli hamburger di McDonald's, ai dilaganti status symbol occidentali, rivela contraddizioni e inquietudini profonde.

Sostituiti gli ideali rivoluzionari con la logica del profitto e le vecchie guardie rosse con i "nuovi mandarini" consacrati alla ricerca del successo, la Pechino di oggi vede riaffiorare, tra le pieghe del capitalismo nascente, antichi vizi (la corruzione, l'ostentazione della ricchezza, il concubinato) che si credevano scomparsi.
Attraverso il pretesto letterario di un affettuoso quanto conflittuale carteggio con la sorella, l'autrice racconta la quotidianità di un paese segnato da un'altra "rivoluzione", ma dotato di un fascino eterno e irresistibile, cui fa da specchio, nel libro, una storia d'amore personale altrettanto intensa e coinvolgente.


Una telefonata inattesa da Pechino da parte dell'amico di sempre e l'invito a partire per le regioni occidentali della Cina, quelle lontane dagli itinerari turistici, quelle meno conosciute e più incontaminate.
Assieme all'amico Constantin e a due cinesi, entrambi appassionati fotografi, in un viaggio che durerà tre mesi, Luc Richard attraverserà tutto l'Ovest della Cina, dalle regioni meridionali del Sichuan e dello Yunnan, agli altipiani del Tibet sino ai territori dello Xinjiang.

Un'esperienza indimenticabile, scandita dagli incontri con le popolazioni locali, dalle visite di città, di villaggi rurali e di luoghi di culto, dagli imprevisti causati da una natura selvaggia, da disguidi dovuti a usi e costumi antitetici rispetto a quelli occidentali.

Nei primi anni Novanta la Cina si avvia a diventare la nuova frontiera del mondo della finanza; l'economia è in fibrillazione ma per dare nuovo impulso alle attività produttive è necessario l'arrivo di ingenti capitali dalle borse occidentali.

Spinto da questa intuizione Tim Clissold per mesi percorre in lungo e in largo l'immenso Paese alla ricerca di realtà industriali promettenti; le fabbriche sono faticosamente individuate, gli investimenti cominciano ad arrivare, i contratti di joint-venture vengono firmati, ma i problemi sembrano fin dall'inizio moltiplicarsi: bilanci incrollabilmente passivi, milioni che spariscono dai conti bancari, lettere di credito false, episodi di violenza.

I partner cinesi oscillano fra l'apatia e l'aperta ribellione, il sistema burocratico appare governato da una babele di norme imprecise e contraddittorie, il dialogo con gli amministratori e i funzionari del Partito segue rituali bizantini e inconcludenti. Poco alla volta Clissold si ritrova così protagonista di un appassionante viaggio di scoperta e maturazione intellettuale: il rapporto con una storia millenaria, straordinariamente conscia di sé e resistente, lo costringe a modificare in profondità il proprio approccio alla diversità culturale.

Sullo sfondo della vicenda si staglia non solo un Paese scosso da un febbrile sviluppo economico, ma un orizzonte immenso e incredibilmente vario, nel quale il succedersi delle stagioni, il ciclico cambiamento dei colori e dei paesaggi sembra sospeso in un misterioso universo senza tempo.
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