Seguendo un itinerario tracciato dalla storia, Black Lamb and Grey Falcon, il lungo diario frutto del viaggio in Iugoslavia che Rebecca West compì negli anni Trenta, ha una meta cruciale - oggi più che mai obbligata - nella Vecchia Serbia e nel suo cuore tormentato: il Kosovo.
Come i due precedenti volumi pubblicati in italiano - La Croazia e La Bosnia e l'Erzegovina - anche questo si distingue per la profondità con cui la scrittrice esamina le vicissitudini storiche, etniche, politiche destinate a tradursi in un presente non pacificato.
Affresco epocale sullo sfondo di antichi e nuovi teatri di guerra, La Vecchia Serbia adombra, infatti, temi riemersi poi con forza alla fine degli anni Novanta.
Il nazionalismo serbo, il contrasto fra mondo slavo e mondo occidentale, il valore simbolico, irrinunciabile, assunto dal Kosovo - emblema della perenne opposizione fra cristianità e islam fin dalla battaglia che nel 1389 impose per cinque secoli il giogo turco - trovano quindi nel testo della West cause e ragioni paradigmatiche, diventando elementi imprescindibili e illuminanti del dramma contemporaneo.