Il Giardino proibito presenta una raccolta di oltre 100 varietà e specie di piante velenose che fioriscono alle nostre latitudini e ha lo scopo primario di informare il pubblico sulle caratteristiche e il grado di veneficità di queste piante. Spesso poco considerate e sconosciute dai profani da questo punto di vista, le piante velenose oggi sono onnipresenti: l'albero della Vita o Tuja, impiegato nelle recinzioni di numerosi giardini privati, e il bosso, spesso lavorato come una "scultura" o piantato ai margini delle aiuole, non sono affatto innocui, mentre sono molto frequenti i sintomi di avvelenamento causati dalla confusione tra mughetto e maggiociondolo. L'aconito, la mandragora, il prezzemolo (se utilizzato in grandi quantità), la belladonna e numerose altre piante sono raccolte nel "Giardino proibito" di Castel Trauttmansdorff. Con questa raccolta di piante velenose, i Giardini di Castel Trauttmansdorff vogliono dare attualità e significato alle piante curative e velenose nella nostra vita quotidiana, assumendo, nel contempo, un ruolo educativo nel loro riconoscimento e nella loro catalogazione e dei rischi legati a un loro uso scorretto. E non ultimo, questa tematica (a volte emozionante, a volte raccapricciante) vuole recuperare un significato artistico e mitologico, dai martiri al rogo delle streghe, nonché un posto artistico-letterario, al fine di divertire ed affascinare il pubblico. Il "Giardino proibito" con le sue figure e le sue storie, è visitabile dal pubblico in autonomia, con l'ausilio di una guida magica che offre delucidazioni in merito alle figure centrali del Giardino. Si possono prenotare anche visite guidate in piccoli gruppi.