giovedì 25 aprile 2024
 
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America settentrionale » Isole Vergini Americane

Isole Vergini Americane (inglese Virgin Islands of the United States), gruppo insulare delle Piccole Antille, situato nel mar dei Caraibi a sud-est di Puerto Rico e a sud-ovest delle isole Vergini Britanniche.

È composto da tre isole maggiori e da circa cinquanta isole minori, perlopiù disabitate. Le isole principali sono Saint Croix (207 km² e 50.139 abitanti), Saint Thomas (73 km² e 48.166 abitanti) e Saint John (52 km²). Il capoluogo è Charlotte Amalie, sull'isola di Saint Thomas; altri centri urbani sono Christiansted e Frederiksted, entrambi su Saint Croix.

La superficie complessiva del gruppo insulare (incluse le acque interne) è di 1.909 km². Il territorio delle isole maggiori è prevalentemente collinare. Crown Mount (474 m), su Saint Thomas, è l'altura più elevata. Il clima è tropicale, mitigato dagli alisei. La temperatura media annua è di 26,7 °C; la vegetazione è rigogliosa e varia, di tipo tropicale. Le isole hanno una popolazione di 108.448 abitanti, costituita in maggioranza da neri di origine africana con cospicue minoranze di portoricani e di immigrati da altre isole dei Caraibi.

Le lingue più diffuse sono l'inglese e lo spagnolo e le religioni maggiormente professate sono quelle protestante e cattolica.
'economia locale è basata principalmente sul turismo e sulla coltivazione della canna da zucchero, cui sono legate le attività di distillazione del rum. I principali prodotti di esportazione sono rum, tessuti e farmaci. Sono inoltre attivi impianti di lavorazione del petrolio e dell'allumina.

Probabilmente abitate da indios arawak e poi da caribi, le isole Vergini Americane furono visitate, insieme con quelle Britanniche, da Cristoforo Colombo nel 1493. I danesi colonizzarono Saint Thomas nel 1666. La Compagnia delle Antille danesi avviò sulle isole la coltivazione della canna da zucchero, impiegando manodopera schiava importata dall'Africa. Nel 1755 le isole passarono sotto il diretto controllo della Corona danese, ospitando ancora per qualche decennio un fiorente mercato di schiavi. Dopo l'abolizione della schiavitù (1848) l'economia locale conobbe un forte declino. Nel 1917 l'arcipelago fu venduto dalla Danimarca agli Stati Uniti, di cui divenne un territorio non incorporato.

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