venerdì 19 aprile 2024
 
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America settentrionale » Panamá

Stato dell'America centrale, situato nella parte più stretta della regione istmica, Panamà confina a nord con il Mar delle Antille, a est con la Colombia, a sud con l'Oceano Pacifico, a ovest con il Costa Rica.

È una repubblica presidenziale con capitale Panamà, lingua ufficiale quella spagnola e moneta Balboa.

Curiosità:
Proprio lungo l'istmo di Panamà viene posto il confine tra l'America settentrionale, comprensiva anche dell'America centrale, e l'America meridionale.
Il clima è di tipo caraibico con estati calde e secche; l'inverno praticamente non esiste.
Solo per 4 mesi l'anno le piogge bagnano costantemente questa regione.
Dal punto di vista storico Panamá fu esplorata per la prima volta, e colonizzata, dagli Spagnoli nel XVI secolo. Nel 1821 dichiarò la propria indipendenza dalla corona spagnola e si unì alla Gran Colombia di Simón Bolívar.
Il 3 novembre 1903, la Repubblica di Panamá si staccò anche dalla Colombia: il presidente del Consiglio Municipale, Demetrio H. Brid, la più alta autorità all'epoca, divenne Presidente de facto, nominando un Governo Provvisorio il 4 novembre a dirigere gli affari della nuova repubblica. Gli Stati Uniti, primo Stato a riconoscere la nuova Repubblica di Panamá, inviarono l'esercito a difenderne gli interessi economici.

Nel dicembre del 1903, rappresentanti della repubblica firmarono il Trattato Hay-Bunau Varilla con gli Stati Uniti che garantì il diritto a quest'ultimi di costruire ed amministrare indefinitamente il Canale di Panamá, che fu aperto nel 1914.
Il Trattato generò perà un contenzioso diplomatico tra i due Paesi, che raggiunse il punto critico nelle rivolte del Giorno dei Martiri (9 gennaio 1964): solo la firma dei Trattati Torrijos-Carter, nel 1977, pose fine allo scontro.
La vita politica e amministrativa di Panamà ha vissuto periodi di instabilità e corruzione e, in vari momenti della sua storia, il mandato di un presidente eletto è terminato prematuramente. Nel 1968 un golpe militare rovesciò il governo del recentemente eletto Arnulfo Arias Madrid.
Il Generale Omar Torrijos riuscì ad assumere un forte ruolo di potere all'interno della giunta militare a capo del Paese e, in seguito, ad imporsi in modo autocratico fino al giorno della sua morte, avvenuta apparentemente in un incidente aereo nel 1981. Il potere passò quindi nelle mani del Generale Manuel Noriega, precedentemente a capo della polizia segreta panamense ed ex-informatore della Cia.

Ma il 20 dicembre 1989 ventisettemila soldati statunitensi invasero il Panamá, con l'intenzione di rimuovere Noriega. Dopo l'invasione, Noriega trovò asilo presso la missione diplomatica della Santa Sede, rappresentata a Panamá dal Monsignore Jose S. Laboa. Noriega si arrese ai militari americani dopo che erano state diffuse voci che la folla era pronta ad assaltare la nunziatura apostolica ed a linciarlo. Condotto in Florida, ne fu richiesta formalmente l'estradizione e fu processato.
In ottemperanza ai Trattati Torrijos-Carter, gli Stati Uniti hanno restituito tutto il territorio del Canale a Panamá il 31 dicembre 1999, ma si sono riservati il diritto di intervenire militarmente nell'interesse della sicurezza nazionale.

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