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Giugno 2016 - Atto finale... La finale di Champions 2015/16 si è giocata allo stadio Meazza di Milano, l'ultima volta che lo stadio milanese ospitò un tale evento fu nel 2001, quando si affrontarono, Bayern-Valencia, vinta ai rigori dai tedeschi. A voler ben vedere date e numeri, la finale si è giocata sabato 28/5/2016, stesso giorno di tredici anni prima, allora fu un derby tutto italiano, fra Milan e Juventus, vinta 3-2 dai rossoneri ai calci di rigore.

Anche nell'ultima edizione si è trattato di un derby, anzi a voler ben vedere un doppio derby, Atletico Madrid-Real Madrid, due squadre non solo spagnole, ma ovviamente della stessa città.

Una rivincita dell'edizione del 2014, anche se allora il proscenio era Lisbona, si impose il Real di Ancelotti per 4-1, dopo i tempi supplementari.

A San Siro le due panchine erano occupate da Zidane e Simeone, i Blancos, coloro che offrono un calcio propositivo, mentre i Colchoneros, catenaccio allo stato puro, la cui espressione, viene citata, con il nome di "Cholismo".

La sfida è stata avvincente, Cristiano Ronaldo da una parte e Griezmann dall'altra e i due piu' attesi sono stati quelli che hanno deluso maggiormente.

A passare in vantaggio è stato il Real con un gol di Ramos (a segno anche nella finale 2014), l'Atletico ha sprecato il pareggio, fallendo un rigore con Greizmann, ma nella ripresa Simeone azzecca il cambio e a dieci dalla fine, Carrasco punisce il Real reo di aver sprecato l'inverosimile.

Il gol dell'argentino, viene incorniciato con il bacio alla fidanzata, davanti alle telecamere, esaltando l'amore in tutte le sue forme.

I supplementari sono lo spettro della paura, cosi' non succede, nulla e la partita finisce ai rigori e per  l'Atletico sbaglia Juan Fran, l'errore è decisivo, perchè Ronaldo non sbaglia l'ultimo rigore e regala l'undicesima coppa dalle grandi orecchie ai Blancos.

Zidane festeggia e Simeone piange per la seconda finale persa nelle ultime due edizioni, contro il Real.

Milano si è dimostrata città degna di ospitare un tale evento, la città ha offerto giochi e attrazioni, per tifosi e curiosi, l'apice del gradimento è stato raggiunto, quando Bocelli ha  deliziatola scala del calcio, prima della partita.

Molto coinvolgente il rapporto della città di Milano con la coppa dalle grandi orecchie, infatti è stata esposta in diversi zone cittadine.

Zanetti e Maldini le bandiere di Milan e Inter, hanno presenziato diversi eventi nei giorni di vigilia alla partita, sopratutto l'ex numero 3 rossonero l'ha alzata ben 5 volte, di cui due da capitano,l'ex interista l'ha alzata nel 2010,anno del triplete

Il calcio milanese è rimasto a guardare,come sta capitando da troppi anni a questa parte, ma la città di Milano ha vinto alla grande, si è respirata aria di festa e di accoglienza.

Una degna chiusura dopo l'Expo che  a permesso alla città di entrare nel circuito mondiale.

Matteo Anobile

Maggio 2016 - Tempo di verdetti, tra sorprese e conferme... Cominciamo con la Juve che ha fatto cinquina, aggiudicandosi il 5° scudetto consecutivo e il 32° della sua storia dopo i tre delle gestione Conte, Allegri ha bissato quello della passata stagione. Questo scudetto evidenzia la forza di questo gruppo, nonostante abbia perso i tre giocatori che erano l'intelaiatura, Pirlo,Vidal e Tevez, con pazienza e progettualità, dopo un avvio stentato ha battuto tutti record, vincendo nientemeno che 25 partite nelle ultime 26, qualcosa di impronosticabile e impensabile alla decima giornata.

Adesso potrebbe vincere anche la Coppa Italia, la seconda consecutiva, Milan permettendo. proprio i rossoneri, si trovano in una situazione drammatica, ai limiti della comicità se mi è permesso, proprio dopo aver cacciato Mihaijlovic, in seguito alla sconfitta interna con la Juve per 2-1. A sei partite dalla fine, la follia di una persona ha sradicato mesi di mesi di lavoro, dando in mano la squadra a Brocchi, il terzo allenatore esordiente in due anni, come se le due precedenti esperienze non siano servite a nulla.

Ora la trattativa con i cinesi sembra in fase embrionale, ma sembra destinata ad entrare nel vivo, anche perchè non ci sono state secche smentite da Berlusconi e dal suo enturage.

Chapeau e copertina invece a Claudio Ranieri che con il suo Leicester, squadra inglese è partito con l'obbiettivo salvezza ed è riuscito a trionfare in Premier League con giocatori semisconosciuti, battendo petrolieri e sceicchi, dimostrando che anche senza ingenti risorse economiche e con un progetto si puo' andare lontano e un sogno può diventare realtà. Che la sua esperienza ci insegni che sognare è sempre possibile, in ogni sport e in ogni livello!

Matteo Anobile

Aprile 2016 - Il calcio piange, ha perso uno dei suoi esteti uno che ne dipingeva la massima espressione, Joahn Cruyff, nato ad Amsterdam nel 1945, non in un giorno qualunque, bensì il 25 aprile, giorno della massima espressione della libertà.
Ajax e Barcellona le sue squadre e discepolo di quell'Olanda che incantò il mondo con il calcio totale del 1974.
Venne segnalato dalla madre in quanto faceva le pulizie allo stadio dell'Ajax e disse all'allenatore dell'epoca che nonostante suo figlio fosse magro ed avesse i piedi piatti, possedeva qualcosa di talentuoso, nelle sue corde, se si potesse tenerlo in considerazione.
Di lui sua madre diceva che il suo bambino prodigio, faceva tutto quello che gli si diceva, ma nulla di quello che gli si imponeva.
A diciassette anni Mr Buckingham lo fece esordire nell'Ajax, le sue caratteristiche tecniche furono una velocità impressionante e  un dribbling funanbolico, ma per esaltare le sue qualità serviva un allenatore capace di comprenderloin toto per quale fosse la sua visione del mondo.
Michels, detto Rinus che fu colui che importò il calcio totale,il suo credo calcistico era quello che tutti dovevano sapere fare tutto.
Quell'Ajax di Cruyff era qualcosa di fantascientifico vinsero tre Coppe dei Campioni consecutive, giocando un calcio che nessuno aveva nemmeno mai pensato.
Ma nell'estate 1973, il mitico numero 14, venne ceduto al Barcellona, per dissidi interni nella squadra, rompendo un giocattolo che avrebbe potuto vincere anche molto di piu'. Nel Barcellona riuscì a riportare il club alla vittoria della Liga, ma a lui è legato il mondiale 1974, come grande direttore d'orchestra, la sua Olanda perse in finale con la Germania, giocando il miglior calcio di sempre.
Cruyff ha anche vestito la maglia rossonera nell'estate 1981, in una partita del Mundialito, giocando un solo tempo con il Feyenord.
Il numero 14, tenne a battesimo anche l'esordio di Van Basten, infatti il cigno di Utrecht esordì nell'Ajax subentrando niente di meno che al leggendario Johan, una sorta di passaggio di consegne.
Il fato ci ha tirato via questo leggendario campione, ma le sue giocate nessuno le potrà mai cancellare.

Matteo Anobile

Marzo 2015 - Una milanese trapiantata in Sardegna con il vizio del gol? Questo mese vorremmo sviscerare un argomento spesso sottovalutato nel mondo calcistico e conoscere piu' da vicino la realtà del calcio femminile, e per farlo parliamo di Eleonora Piacezzi. Classe 1995 nativa di Cassano d'Adda, gioca in A2 con l'Oristano come difensore centrale, ha militato, nell'Atalanta e tre stagioni nella Torres, con cui ha vinto un campionato, ha disputato la Women Champions League ed ha giocato anche in nazionale maggiore.

Gentilmente si è prestata a questa intervista, dove con spontanietà si è raccontata e ha raccontato della sua carriera...dimostrando che il calcio non è sport per soli maschietti.

Come è nata la tua passione per il calcio immagino che sin da piccola, preferivi alla gran lunga un pallone a un bambolotto?

Ho iniziato a giocare a calcio a 5 anni con mio fratello gemello Ferdinando eravamo talmente in simbiosi che quello che facevamo tutto assieme, cosi' abbiamo iniziato a tirare i primi calci nella squadra del paese di Cassano d'Adda, la Pierino Ghezzi. Le bambole le odiavo (ride!!!) 

Tu giochi come difensore centrale e su youtube mi è capitato di vedere due tuoi gol di testa e da questo deduco che tu abbia 1 ottimo stacco e uno spiccato senso della posizione?

La verità e che ho iniziato a giocare da attaccante, infatti da piccoli a me e mio fratello ci soprannominavano i gemelli del gol.

La voglia di segnare non mi è mai mancata, ho il "vizio" di andare a saltare in area sui calci d'angolo e sulle punizioni, sperando che capiti l'occasione propizia anche in virtù della mia altezza e ogni tanto mi tiro via lo sfizio del gol.

Purtroppo per me hai un neo: sei tifosa interista! Hai qualche giocatore particolare alla quale ti ispiri particolarmente?

Non ho preferenze particolari per qualche giocatore in particolare, tanto è vero che non ho mai avuto idoli, se dovessi fare due nomi direi, Barzagli e Lucio (ai tempi dell'Inter!)

Recentemente hai fatto una tournè in Cina con la nazionale davanti a 30000 persone che sensazione hai provato mentre indossavi la maglia azzurra? E cosa si prova a cantare l'inno di Mameli?

Sono state emozioni davvero belle, un onore indossare quella maglia, davanti a così tanta gente davvero da pelle d'oca

Nonostante tu sia giovanissima classe 95 hai già un curriculum di tutto rispetto, Atalanta,Torres e Oristano cosa porti dentro di queste esperienze???

Ogni esperienza mi ha lasciato dentro qualcosa a partire dall'Atalanta società in cui sono cresciuta, con la Torres ho alzato i miei primi trofei, uno scudetto, due Supercoppe,disputando la Champions.

A Oristano ho conosciuto persone fantastiche con cui sto condividendo un esperienza fantastica

Cosa si potrebbe fare per rendere piu' appetibile e piu' interessante il movimento del calcio femminile in Italia?

Bisognerebbe innanzitutto che ogni squadra sia in grado di pescare da un settore giovanile che purtroppo non c'è, in modo che già da piccole crescano di conseguenza crescendo si andrebbe a creare un'intelaiatura tale da creare un'alchimia che è quella crea aiuta a cimentare il gruppo e fare risultati, creando poi interesse in un potenziale pubblico.

Ma ci sono troppi muri sociali che arginano la passione, facendo si che i nostri sacrifici alla fine siano vani.

Hai lasciato il tuo paese, per venire a giocare in Sardegna a soli 16 anni, sicuramente non è stato facile, ma la rifaresti come esperienza???

All'inizo è stata dura come è normale che fosse, ma grazie alle persone che ho incontrato, sono cresciuta e mi ha rafforzato tantissimo, sia a livello umano che a livello professionale

Oltre a te hai qualche nome di qualche tua compagna o avversaria che reputi davvero forte rispetto alle altre??

Dovrei fare 1000 nomi, non vorrei sbilanciarmi

Dato che questo è un sito dedicato ai viaggi e ti potresti reputare una sarda adottiva, la Sardegna è riconosciuto all'unanimità come un posto paradisiaco, c'è qualche posto che vorresti consigliare ai nostri visitatori del sito?

Per tre anni ho vissuto a Sassari che è una città bellissima e tranquilla, poco caotica ma molto accogliente.

Oristano posto dove vivo attualmente, la sto studiando non la conosco ancora molto bene, fra allenamenti e impegni vari ho girato poco il resto dell'isola, ma alcuni posti mi sono rimasti impressi per la loro bellezza, come Baia Sardinia, San Teodoro, Is Arutus, San Giovanni Cala Sabina e il Golfo Aranci.

Altre due citta che meritano di essere menzionate sono Cagliari e Olbia, insomma la Sardegna è posto stupendo ed è difficile trovare un posto che non sia stupendo o si stia male, di questa isola mi sono innamorata, consiglierei a tutti i viaggiatori di venirci assolutamente! 

 

L'intervista è conclusa ringrazio Eleonora per la disponibilità concessa, augurandole il meglio per la sua carriera calcistica sia a livello di club che a livello di nazionale, ti faccio i miei migliori in bocca al lupo, per una carriera florida di successi e cose belle. 

Matteo Anobile

Dicembre 2015-Gennaio 2016Vola il Napoli, risorge la Juve, crollo capitale! L'esito del big match del San Paolo ha detto Napoli, gli azzurri hanno sconfitto e sorpassato in classifica l'Inter 2-1 con una doppietta di un super Higuain, a l'Inter è rimasto l'onore delle armi, per aver giocato un ottimo secondo tempo e solo un po' di sfortuna gli ha negato il pari che sarebbe stato meritato.

Gli azzurri hanno trovato in Sarri un profeta che ricorda il primo Sacchi, il cui credo calcistico è votato allo spettacolo, con una manovra coinvolgente, tutti i giocatori sono coinvolti nel progetto da i titolarissimi, sino alle riserve.

La Juve da squadra in crisi ha trovato la sua identità e la quadratura del cerchio uscendo dalla crisi, con quattro vittorie consecutive e la vetta ora è più vicina, il Napoli dista solo 7 punti e conoscendo la tempra storica che contraddistingue i bianconeri, tutto è possibile.

La Viola resta una grande incognita, gli ultimi due pareggi con Empoli e Sassuolo, sembrano averla un po' frenata, o forse prima stava volando a quote troppo vertiginose, rispetto al reale potenziale.

Il Milan di Mihajilovic, alterna battute d'arresto preoccupanti a vittorie belle e convincenti, sembra un po' dottor Jack e mister Hyde.

I rossoneri hanno sistemato l'assetto difensivo, prendono meno gol, con il recupero dei lungodegenti Balotelli e Bertolacci e con un calendario apparentemente semplice, Carpi,Frosinone,Verona e Bologna potrebbero risalire posizioni importanti, a patto che mantengano gioco ed idee.

Chi veramente se la sta passando male è la città di Roma, i giallorossi sono in una crisi esistenziale profonda, le 6 sberle di Barcellona, sono di quelle che fanno male, infatti ne è seguita la scoppola a domicilio infierita dalla sorprendente Atalanta che ha messo seriamente in pericolo la posizione di Garcia il quale rischia di finire anzitempo la sua sinfonia con il violino. Qualora non dovesse centrare la qualificazione agli ottavi di Champions, sarà molto probabilmente esonerato, l'andamento ondivago di questo 2015, rischia di compromettere tutto.

Peggio va alla Lazio che non vince da 5 partite, 4 sconfitte e 1 pareggio, rischiano di far saltare anche Pioli, il quale sta vedendo il suo giocattolo disintegrarsi, dopo che l'anno scorso ha sfiorato la qualificazione diretta alla Champions. In coda c'è da segnalare l'esonero di Mandorlini che dopo due promozioni dalla C alla A è stato sollevato dopo un avvio tragico della sua squadra, solo sei punti e nessuna vittoria in 14 partite.

Si chiude un 2015 che per il calcio italiano ha visto dopo 5 anni una sua rappresentativa, la Juve arrivare in finale di Coppa e giocarsela comunque contro la pluripotenza Catalana, il Barcellona. Speriamo in un 2016 foriero di successi per il calcio italiano a partire dagli europei di giugno che si giocheranno in una martoriata Francia devastata dagli attentati del 13 Novembre scorso.

Buon Natale e un buon anno a tutti i lettori...

Matteo Anobile

Novembre 2015 - Siamo a un terzo del campionato e la classifica recita, Fiorentina e Inter 24 punti, Roma 23 e Napoli 22, , dalla prima alla quarta ci sono 2 punti di differenza, tutto ciò  evidenzia, quanto sia strano questo campionato, ma nello stesso tempo avvincente.

La piu' sorprendente è la Fiorentina, nonostante abbia cambiato conduzione tecnica,da Montella a Sousa ha sempre la stessa intelaiatura con un Kalinic in piu' e un primo posto in classifica in condominio con l'Inter, la quale nonostante, non sia spumeggiante a livello di gioco, si mostra solida e quadrata in difesa, con solo 7 gol subiti, ricordando per certi versi il Milan di Capello del 93-94, tantissime vittorie per 1-0, ma una difesa imperforabile, dimostrando che in certe circostanze, il miglior attacco sia la difesa.

Al terzo posto troviamo la Roma che in campionato, fino alla sfida con l'Inter nella notte di Halloween, ha praticamente viaggiato a ritmi vertiginosi, quattro vittorie consecutive, con il trio Gervinho,Salah e Pjanic che hanno permesso ai giallorossi, spunti e sogni interessanti, ma la sconfitta di Milano ha posto qualche punto interrogativo.

Anche il Napoli ha viaggiato a ritmo impressionante , cinque vittorie consecutive, impattando a Marassi con il Genoa,dove non è andata oltre lo 0-0.

Piace molto l'impostazione di gioco data da Sarri, ricordando vagamente il primo Milan di Sacchi...il tempo dirà se è un azzardo o corrisponde alla verità.

Al quinto posto c'è la sorpresa Sassuolo, con 19 punti, anche se oramai è una realtà radicata, la forza presidenziale di Squinzi e la capacità dell'allenatore, capace di mettere in campo una squadra piacevole da vedere e concreta , sono una garanzia, per fare un bel calcio in Emilia.

In risalita c'è il Milan che dopo un pessimo avvio, condito da  un rovescio interno, 0-4 con il Napoli e  un pareggio a Torino contro i granata, ha collezionato tre vittorie consecutive, che placano le ire berlusconiane, danno serenità all'allenatore e all'ambiente. Forse il 4-3-3 potrebbe essere il modulo giusto.

Inoltre è intrigante, la scommessa lanciata dalla società con, Donnarumma, sedicenne portiere che ha scalzato Diego Lopez, ex portiere del Real Madrid non proprio l'ultimo arrivato.

La Juve è incagliata al 10° posto, con un'andatura ondivaga, la sconfitta di Sassuolo ha minato le certezze e creato delle crepe fra Allegri e la società,mitigate parzialmente nella vittoria nel derby, all'ultimo respiro.

Anche se nel calcio spesso l'ingratitudine regna sovrana, perchè bisognerebbe riconoscere ad Allegri, il magnifico lavoro della passata stagione, dove fino al 70' della finale di Berlino era in corsa per il triplete.

Infine in coda è tutto aperto, dal 12° al 20° posto ci sono sei punti e può succedere di tutto, in fondo, siamo solo ad un terzo del campionato...

Matteo Anobile

 
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