venerdì 18 luglio 2025
 
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Arrivano gli adeguamenti estivi: i clienti allo scontro con tour operator e agenzie?

AGOSTO 2012

Non chiamatela truffa, non chiamatela furbata: è semplicemente una regola, o per meglio dire una pratica commerciale, che voi viaggiatori avete accettato - in maniera conscia o meno -  nel momento della prenotazione del vostro pacchetto di viaggio.

Stiamo parlando dell’adeguamento, uno strumento utilizzato dai tour operator per tutelarsi sia dall’aumento del costo del carburante aereo sia dal cambio valutario euro/dollaro (ovviamente nelle sole mete dove i contratti si fanno con la valuta americana) ben previsto sia in ogni contratto di viaggio sia nei cataloghi dell’operatore stesso.
Tutto nella norma quindi, se non fosse per un piccolo dettaglio: ora che si avvicinano le partenze di agosto, le agenzie sono infatti inondate da richieste di adeguamento (che per legge, ricordiamolo, possono pervenire al massimo 20 giorni prima della partenza) con cifre importanti, per non dire folli, che arrivano fino al 10% del valore del viaggio. 

E’ il caso di un tour operator che non citiamo - ma che molti associano chissà perché alla Apple che invece nulla ha a che fare con il turismo - che su un viaggio di 2 settimane a Santo Domingo per una famigliola, totale circa 7300 euro, chiede ora quasi 700 euro di adeguamento.
700 euro, per chi fa un lavoro “normale” equivale mediamente a  più di metà stipendio, una cifra quindi elevata che può fare la differenza tra permettersi magari un massaggio nella Spa per la prima volta nella vita, un’escursione di gruppo, o un uscita in barca, o ancora una bottiglia di vino al ristorante… la differenza tra una partenza serena e vacanza piena di rabbia nella quale stare molto attenti ad ogni extra...

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