sabato 20 aprile 2024
 
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Da ex carcere dell'inquisizione a museo

Una Crocifissione in cui gli aguzzini sono vestiti da inquisitori, una commovente Annunciazione, un disegno osceno: sono alcuni dei disegni tracciati dai prigionieri dell'Inquisizione scoperti nel corso del restauro delle celle di Palazzo Steri di Palermo, dove dal 1607 al 1782 migliaia di persone furono recluse, interrogate e torturati. Il carcere dei Penitenziati, alle spalle di quella che e' oggi sede del rettorato, apre al pubblico per tre giorni, da domani a domenica, nell'ambito della manifestazione "Le vie dei tesori", organizzata dall'Universita'.

Dopo quattro anni, infatti, si e' concluso il restauro delle carceri realizzato dall'ateneo, che e' proprietario del complesso monumentale, con un finanziamento europeo di quasi otto milioni di euro, grazie a un Piano integrato territoriale (Pit) di cui e' capofila il Comune.
L'edificio, costruito nel 1601, si prepara a diventare museo, dedicato alle vittime dell'oppressione e del fanatismo. Il palazzo restaurato e' stato inaugurato oggi. I visitatori si troveranno davanti i nuovi dipinti e graffiti dei prigionieri, l'area archeologica emersa nel sottosuolo delle carceri, la scala seicentesca recuperata, gli imponenti corridoi di nuovo intatti. Disegni raffinati, colti o ingenui, tracciati con il carboncino o con la polvere ottenuta graffiando il cotto del pavimento. Disegni che raccontano di un'umanita' annichilita ma ostinatamente decisa a lasciare traccia di se', a dispetto del buio, del dolore, della paura. I prigionieri venivano accusati di eresia, bestemmia, stregoneria, amicizia con il demonio. In realta' erano spesso intellettuali scomodi, avversari dell'ortodossia politica e religiosa o soltanto poveracci stritolati da una gigantesca macchina che aveva assoldato migliaia di spie.

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