Ottobre 2012
Dal prossimo 12 ottobre Ryanair non effettuerà più voli da Verona. La notizia, giustificata dal vettore irlandese con l’inadempienza contrattuale dell'aeroporto "Catullo", è stata accolta con sollievo dall’attuale C.d.A. dell’aeroporto scaligero perché il contratto di incentivazione che lo legava alla compagnia low cost era “iniquo e illegittimo” e “aveva gravemente pesato sul bilancio” dello scorso anno, chiuso con un passivo addirittura di 26 milioni di euro.
Ma se è vero che il Catullo rifiutava di pagare alla low cost gli incentivi contrattuali (pari a 16-17 euro a passeggero contro i 4-5 euro della media degli altri scali) perché ritenuti troppo onerosi, è anche vero che Ryanair aveva smesso di pagare le tasse aeroportuali rifiutando, peraltro, la proposta avanzata dalla controparte di rinegoziare il contratto.
Un divorzio consensuale quindi che per il Catullo comporterà ben 39 voli settimanali in meno e che a Ryanair causerà la perdita di 500.000 passeggeri all’anno. E su entrambi i fronti si corre ai ripari. La compagnia irlandese ha infatti reso noto di aver spostato le 11 rotte in partenza da Verona verso altri aeroporti concorrenti, mentre il Catullo ha divulgato la notizia che altre low cost sostituiranno le tratta lasciate libere da Ryanair.
La vicenda, attualmente oggetto d’indagine della Commissione Europea in seguito alla denuncia presentata dalla Meridiana Air Italy (che sostituirà Ryanair nei collegamenti con Londra Gatwick e con Parigi) per concorrenza sleale, non avrà ripercussioni sui passeggeri in partenza da Verona dopo il 12 ottobre. La compagnia ha infatti precisato di averli...