domenica 05 maggio 2024
 
 

ARGENTINA - Alla scoperta delle rovine gesuite di San Ignacio Mini

Febbraio 2013 - Sulla strada che da Buenos Aires porta alle cascate di Iguaçu si trovano le rovine gesuite di San Ignacio Mini, una tappa obbligatoria per gli appassionati di storia del Nuovo Mondo e una piacevole sosta per spezzare il lungo viaggio se si procede via terra dalla capitale.

La storia della missione risale ai primi anni del XVII secolo. Siamo nel 1610 e i sacerdoti José Cataldino e Simón Masceta fondano la prima San Ignacio Mini nei dintorni di Guayra, in Brasile. Per vent’anni resistono tenaci agli assedi dei banditi e dei cacciatori di schiavi portoghesi ma nel 1632 decidono di ripiegare nei pressi del fiume Yabebiri. Nel 1696 si stabiliscono definitivamente nella provincia di Misiones, situata nel nord dell’Argentina. Il sito, che occupa una superficie di 1687 km², ospita circa 4000 indiani guarani che vivono nella missione con i Gesuiti in un clima di rispetto reciproco e di totale armonia.

Nel corso del XVII secolo e fino alla metà del secolo successivo si assiste alla proliferazione delle missioni gesuite sugli attuali territori del Paraguay, dell’Argentina, del Brasile e dell’Uruguay e contestualmente allo sviluppo di un movimento artistico - il Barocco-Guaraní – che testimonia la simbiosi culturale tra i religiosi e i nativi, esplicitata dagli elaborati disegni sulle colonne delle chiese che riproducono, accanto ad angeli e colombe, ornamenti floreali di ispirazione indigena. La pacifica convivenza tra i due mondi è destinata a spezzarsi quando Carlo II, re di Spagna, decreta l’espulsione dell’ordine gesuita dal paese.

Cosa abbia spinto la corona spagnola ad assumere una decisione così drastica resta tuttoggi un punto di domanda. I gesuiti si stanziano...

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