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Natura

Giugno 2015 – Imvelo Safari Lodges, dopo vari tentativi e lunghe ricerche, è finalmente riuscita a lanciare un nuovo modo di viaggiare all’interno del Hwange National Park, riserva naturale dello Zimbabwe, situata al confine con il Botswana, dove gli ospiti potranno trasferirsi da una parte all’altra sfruttando l’ Elephant Express, una moderna versione di un tradizionale vagone ferroviario in vecchio stile safari.
Il mezzo, che costituisce un’alternativa al classico trasferimento su strada, è stato adattato per trasportare fino a 22 passeggeri e sfrutta la linea ferroviaria che percorre il confine della riserva.
Il vagone, oltre ai posti a sedere,  è dotato a bordo di un wc chimico, tavoli in teak, spazio sufficiente ad accogliere un buon numero di bagagli e una grande navata che permette agli ospiti di passeggiare godendosi la vista dei paesaggi africani.
L’offerta di lancio di questa nuova proposta prevede piacevoli escursioni tra la fauna selvatica e paesaggi selvaggi ed il trasferimento gratuito tra Impofu, a 8 km da Hwange Main Camp,  e Ngamo Sidings.
L’Elephant Express sarà così in grado non solo di soddisfare i viaggiatori più esigenti, ma anche quelli più scettici grazie alla costante comunicazione con gli altri treni per essere sempre aggiornati sulle condizioni del traffico, ma soprattutto grazie all’elevato livello di sicurezza che viene garantito dai conducenti, esperti in ingegneria ferroviaria, e dalle guide Imvelo, disponibili a bordo in ogni momento.
Potremmo dire che l’Elephant Express è destinato a diventare uno dei simboli di Imvelo e del safari nello Zimbabwe, infatti tra le recensioni dei viaggiatori qualcuno si è espresso proprio in questa direzione affermando che “Il primo incontro con Imvelo è avvenuto quando l’Elephant Express ci ha prelevati nel mezzo del nulla. Questo treno ci ha portati nei pressi di Bomani e ci ha dato il primo assaggio del Hwange National Park. E’ stato l’inizio delle numerose sorprese vissute durante tutto il nostro soggiorno”.
E se questo è l’inizio, non possiamo che aspettarci da Imvelo delle novità sempre più suggestive e all’avanguardia.

Veronica Elia
Febbraio 2015 -  Un viaggio solo per due, tra una passeggiata romantica fatta al tramonto, ristoranti, visite ai musei e meritato relax in mezzo alla natura, soprattutto se si tratta di sposi dopo lo stress dei preparativi della festa di ricevimento.  Sono tante le mete tra cui le coppie di sposi possono scegliere di trascorrere alcuni dei giorni più indimenticabili, e pare che sempre più sposini stiano riscoprendo anche le località italiane, tra queste una delle isole più belle del Mediterraneo: la Sardegna.

La luna di miele è di sicuro l'occasione per continuare a festeggiare le proprie nozze anche dopo il ricevimento con amici e parenti, ma può offrire anche la possibilità di scoprire posti nuovi. Un viaggio di nozze in Sardegna permette di conoscere l'isola nella sua veste più genuina in qualsiasi periodo dell'anno, grazie alle mille sfaccettature con cui questa regione si presenta. Mare, montagna, cultura e cucina, la Sardegna ha molto da offrire in tutte le stagioni.

Mare. Il mare sardo è conosciuto in tutto il mondo. Dalla Costa Smeralda, località prediletta dei vip, fino a Santa Margherita di Pula nel sud dell'isola, le coste sarde sono tra le più amate dai turisti italiani e stranieri. Merito del mare azzurro, dove l'acqua cristallina coonsente di vedere magnifici fondali, regno degli amanti di diving, ma anche della pulizia delle spiagge, dove la sabbia bianchissima riflette i raggi del sole con effetti spettacolari. Una passeggiata romantica in riva al mare al tramonto è uno dei ricordi che restano più impressi in una coppia, e in Sardegna di spiagge che fanno invidia ai luoghi esotici ce ne sono davvero tante.

L'entroterra. Ma la Sardegna è un luogo paradisiaco non solo in estate. Grazie alle numerose attività che si possono praticare sulle colline e sulle montagne dell'entroterra l'isola attrae visitatori tutto l'anno. Trekking sulle colline e climbing sulle pareti delle montagne, che qui non superano i 1800 metri. Il centro dell'isola è costellato da tantissimi paesini, la cui popolazione è nota per l'ospitalità. Nei numerosi agriturismi sparsi per la Sardegna è possibile scoprire i sapori dell'isola, con piatti tipici che vanno dai "malloreddus", un particolare tipo di pasta, fino al rinomato "porceddu", il maialetto arrostito.

Storia e tradizioni. In Sardegna una coppia che vuole continuare a divertirsi dopo i postumi della festa nel giorno più bello della propria vita può approfittarne per conoscere la cultura di una delle isole più affascinanti del mondo. Questa regione vanta un grande numero di musei archeologici ed etnografici, dove è possibile imparare la storia e la cultura dei sardi. Tantissimi i siti archeologici. La Sardegna è l'isola dei nuraghi, ce ne sono tantissimi sparsi in tutto il territorio e davvero non si può tornare a casa senza averne visitato uno. E ancora, tradizioni che si perdono nei secoli, come le bizzarre maschere dei "mamuthones", che si possono vedere sfilare in tante feste paesane, o gli abiti tradizionali dai colori sgargianti, indossati ancora oggi da tante signore anziane nell'entroterra.

La luna di miele può essere davvero un'opportunità per passare qualche giorno in modo romantico, ma anche per divertirsi, riposarsi e conoscere splendidi luoghi che si ricorderanno per sempre. Tutto questo può essere vissuto in un viaggio di nozze in un'isola meravigliosa come la Sardegna.

Ecco alcuni link utili per chi decide di passare la propria luna di miele in Sardegna:

 http://www.sardegnaeventi24.it/

http://it.sardegne.com/hotel/

http://www.ilportalesardo.it/

Novembre 2014 - Cervinia-Valtournenche celebra l’apertura della stagione invernale con una festa che, a partire da venerdì 7 novembre, animerà tutti i weekend del mese. Con la prima edizione di «Fall in Love with Cervino», l’autunno si trasforma da «mese dell’attesa» a occasione per vivere a tutto tondo l’esperienza del luogo, praticare sport, esplorare il territorio, assaporarne i prodotti tipici, immersi nella suggestiva cornice del Cervino che, dall’alto dei suoi 4.478m, domina maestoso sulla valle.
Ski, Sport & Fun; Nature, Art & Music; Food & Traditions saranno i tre fili conduttori di un ricchissimo calendario di eventi (gratuiti e a pagamento) con cui le molteplici realtà del territorio offriranno a ogni ospite il percorso ideale per i suoi interessi. Oltre agli appassionati degli sport invernali, che potranno riprendere gli sci in una stagione in cui altrove la maggior parte degli impianti è ancora chiusa, ci saranno soluzioni ad hoc per famiglie con bambini, giovani alla ricerca di sport e divertimento, amanti della musica, appassionati di buona cucina. Un’occasione ideale per “staccare” dalla routine quotidiana e concedersi un weekend fuori porta, a sole 2 ore e 30 da Milano e a meno di 2 ore da Torino.
In allegato trovate un breve riepilogo generale dell’iniziativa, il calendario completo, in costante aggiornamento, è disponibile al sito www.cervinia.it. Un weekend può anche diventare un regalo originale, grazie alle Cervino Box, veri e propri “pacchetti” ad hoc per ogni esigenza.
Ci auguriamo che questa soluzione, ricca e innovativa, possa essere di interesse per i clienti della vostra agenzia. Per informazioni e materiale, il personale del Consorzio Cervino Turismo è a disposizione per rispondere a tutte le vostre domande: info@breuil-cervinia.it 0166.940986

 
Luglio/Agosto 2014 - Un villaggio indiano... per una vacanza da pellerossa? Presso il polo termale sloveno di Terme Canez, a sole due ore di macchina da Trieste, potrete trascorrere una curiosa vacanza fatta di avventura e natura nel nuovo villaggio indiano. Passerete un insolito soggiorno in stile “pellerossa”, fatto di gite in canoa sul lago, danze folcloristiche intorno ai totem, serate in compagnia attorno ai fuochi e passeggiate nei boschi. Ma soprattutto, proverete l'emozione di dormire in una delle 25 tende (tepee) che compongono il villaggio; una sistemazione sicuramente al di fuori dal comune ma molto originale e intima, in particolare per le giovani coppie che per alcune notti rivivranno il detto “due cuori e una capanna”. Situato all'interno di un campeggio e sulle sponde di un laghetto artificiale, il villaggio sorge nelle vicinanze di uno dei centri termali più importanti d'Europa.
Gli ospiti che soggiorneranno in tenda avranno la possibilità di accedere gratuitamente due volte alle terme, rilassarsi nelle vasche jacuzzi con acque che vanno da 26 a 36 gradi o semplicemente divertirsi nel parco acquatico. Le tende sono comunque attrezzate anche per ospitare famiglie, con 4 letti, 4 armadietti, tavolo e 4 sedie, mini cucina e con all'esterno una grande tavolo che permette di consumare i pasti all'aria aperta; all'interno del complesso termale sono comunque presenti un vasto numero di ristoranti. I più sportivi potranno cimentarsi nelle tipiche attività pellerossa come il tiro con l'arco e la canoa, ma vi sarà la possibilità di svolgere anche i tradizionali sport come pallavolo e pallamano su sabbia. Senza andare dall'altra parte del mondo trascorrerete una inconsueta vacanza con animazione e ambientazione a tema, circondati da piscine termali e parchi acquatici; dove vi sentirete un po' indios. Questa location che vi porterà nel colorato mondo di queste antiche tribù è il luogo perfetto per vacanze movimentate che coinvolgono tutte le generazioni.
Per ulteriori informazioni e prezzi consultare il sito http://www.terme-catez.si/it/ 

Veronica Tessadro

Aprile 2013 - NATURA, ECOLOGIA E SENSO CIVICO

Sono un pendolare. Ogni giorno 35 km andare e 35 km tornare. Casa, Milano e viceversa. Potrei scrivere un romanzo sulla pochezza di tante persone che popolano le strade e che incontro nel quotidiano peregrinare su quella striscia di asfalto. Questa volta vorrei soffermarmi su un particolare comportamento che mi urta parecchio, che esula da una logica di civile “esser cittadino del mondo”.

Immondizia. Sacchetti di immondizia gettati sul lato della strada. Sacchetti bianchi, gialli, rossi, azzurri, un arcobaleno di maleducazione ed arrogante ignoranza, sacchetti marchiati dai nomi dei più blasonati supermercati, ipermercati, spacci aziendali e via discorrendo, sacchetti che fanno bella mostra di se stessi, gonfi e tronfi del loro contenuto, avanzo della gozzoviglia consumistica, del delirio dell’usa e getta a tutti i costi, apoteosi del non riciclo, inno all’inciviltà di innominabili cialtroni e cultori del Nimby, Not In My Back Yard (non nel mio cortile).

Già, perché essere civili e rispettosi dell’ambiente e del bene comune, costa fatica, riciclare, dividere per tipologia i nostri “pattumi”, utilizzare le isole ecologiche, costa fatica, fa venire i calli alle mani e stanca i pochi neuroni cui dispongono questi personaggi che insozzano e deturpano anche il mio di ambiente.

Quando incrocio questi sacchetti, mi si visualizza la scena, quasi fosse un film con contorni un’ po’ sfocati, dove lei, la massaia stile anni sessanta di hollywoodiana memoria, (torna a casa Lassie) corre verso l’auto del “maritino” che sta partendo per la sua crociata verso il posto di lavoro, lei,  la massaia con il suo bel multicolore sacchetto che glielo porge, e avvolta da un alone di amorevole e stucchevole  manfrina gli cinguetta: “Caro, a questo ci pensi tu come al solito?”.

E questo solito si trasforma in un vandalico “gettar dal finestrino” dell’oggetto ingombrante e pure un’ po’ puzzolente, il prima possibile, prima che qualche liquame possa fuoriuscire o filtrare da una lesione dello stesso contenitore, magari al momento invisibile, ma sempre in agguato, che potrebbe sverginare l’illibatezza del candore dell’abitacolo accuratamente lindo e profumato.

Il prima possibile, ovviamente alla guisa dei più innominabili peccatori, lontano da occhi indiscreti.

La mia fantasia corre allora alla ricerca di metodi per colpire l’incivile soggetto, e m’immagino telecamere sparse sul territorio a controllo ed alla caccia di mariuoli colti con le mani nel “sacchetto”, e colpirli con multe bibliche e gogne mediatiche su quotidiani a tiratura nazionale…

Alcuni giorni fa, sentivo per radio, che in un comune del Trentino Alto Adige, (non chiedetemi quale che non ricordo)  che per ovviare a questi poco edificanti episodi, a salvaguardia anche del loro decoro turistico, hanno allestito una Task Force di addetti che, trovato il corpo del reato, lo aprono e lo sezionano alla ricerca di una qualche traccia che possa portare all’autore del gesto, uno scontrino, una busta, una qualsiasi cosa che ne permetta l’identificazione.

E poi, colpire duro, una bella sanzione che faccia passar la voglia di reiterare l’azione per il prossimo millennio. Ma in generale, a chi volete possa interessare un misero, povero, solitario sacchetto adagiato sul bordo della strada? Ma basterebbe così poco, veramente poco.

Citando Lubrano, la domanda sorge spontanea:  ma quanti zozzoni ci sono in giro?

A freddo però penso che ne basta uno, uno solo, che ogni giorno agisca, basta una volta al dì, che in un anno, feste comprese, si accumulano ai bordi della sua strada ben 365 di questi sacchetti di plastica, basta uno solo che regga il vessillo dell’inciviltà per rovinare quanti invece con coscienza e rispetto per gli altri, ma in “primis” per se stessi, agiscono come dovrebbe agire un essere dotato di intelligenza ed amore per l’ambiente dove vive.

Da qui, verso altri siti e lidi, il passo è breve. Ecomostri che deturpano in nostri luoghi di interesse turistico sono davanti ai nostri occhi da sempre, scempi in nome del vil denaro, figli di speculazioni che offendono ognuno di noi, ma contro i quali spesso il buon senso nulla può e s’infrange sugli scogli di poteri troppo forti per dei piccoli Golia armati di sola fionda.

Ma la nostra fionda molto può contro gli “eco-mostriciattoli”.

Cominciando da noi stessi, che spesso non ci rendiamo conto che i tempi di smaltimento dei nostri rifiuti in natura variano da 1 mese per un quotidiano, a 10 anni per un filtro di sigaretta, fino a 5.000 anni una bottiglia di plastica.

Non è molto più bello, più fruibile, più “migliore” una spiaggia di sabbia che sia sabbia e non “di tutto di più”, un bosco senza escrementi plastici, un monumento senza grafiti “un imbecille è passato da qui 22/03/2011”, un mare senza meduse cellophanee bags, un laghetto che non sia ghetto di pochi pesci sopravvissuti alla mucillagine della nostra incuranza?

Unica magra consolazione, è che anche il più recidivo spargitore di “monnezza” ha il suo tempo di smaltimento, molto veloce anche, e che viene cancellato generalmente in meno di un secolo.

Se poi, animati e folgorati da un impeto ecologista, ogni tanto, anche solo una volta ogni tanto, se capita, giusto per gioco, in spiaggia od altrove, vediamo una piccola particella aliena che occupa il posto nel quale ci piacerebbe sistemarci, non facciamo finta di nulla spostandoci schifati più in la, ma raccogliamo e portiamola via insieme alle tracce del nostro passaggio.

Non diamo ragione al mister qui sotto citato:“due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.” (Albert Einstein).

Alfredo Sasso
 

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