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Tour Operator

Luglio/Agosto 2015 - Sono considerate tra le isole più belle del mondo, un arcipelago fantastico adagiato nell'Oceano Indiano al largo delle coste africane, ma dove si vive in un atmosfera davvero unica, lontano da luoghi comuni e dai grandi villaggi all inclusive. Parliamo delle Seychelles, non a caso meta di vip di tutto il mondo ma non solo, dato che qui esistono anche soluzioni low cost in grado di accontentare ogni tipo di turismo e di viaggiatore. Per scoprirle al meglio abbiamo intervistato la regional manager del Seychelles Tourism Board, l'ente del turismo che ha sede in Italia a Roma (Tel. 06 50 90, email info-turismo.it@seychelles.travel, web www.seychelles.travel).
 

Sig.a Monette Rose, partiamo con una domanda diretta: per quale motivo un turista dovrebbe scegliere le Seychelles?

Le Seychelles sono un arcipelago unico al mondo: 115 isole, granitiche e coralline, che vantano chilometri spiagge di sabbia bianca incontaminate e lontane dal turismo di massa, una flora e fauna uniche con tante specie endemiche che si trovano solo qui, un clima invidiabile tutto l’anno, il tipico calore ospitale della popolazione creola e tante attività per il visitatore che potrà scegliere tra immersioni, trekking, relax, pesca, vela, parchi nazionali e tanto altro.

Ma cosa offrono di davvero diverso rispetto a isole simili, per esempio le Maldive o anche la vicina Mauritius?
 

Le Seychelles offrono tanta varietà: ogni isola ha il suo carattere e offre esperienze diverse. Si può scegliere la totale intimità delle isole private, nel lusso in armonia con la natura; un resort su una delle isole principali, dove si può scegliere tra una vasta gamma di attività; o una guesthouse per vivere la destinazione alla scoperta dei luoghi a contatto con i locali. Quello che poi rende l’arcipelago unico al mondo è la natura: l’arcipelago ospita alcune tra le più spettacolari colonie di uccelli marini, la rana più piccola al mondo, le tartarughe giganti di Aldabra, una incredibile vita marina, spettacolari formazioni di granito, il bizzarro Coco de Mer - il seme più grande del mondo le Seychelles - e ben 2 siti Unesco (la Vallée de Mai di Praslin e l’atollo di Aldabra).

Le Seychelles hanno la nomea di essere molto care, è vera o è un mito da sfatare?
 

Alle Seychelles si possono trovare soluzioni per ogni budget – dal lusso dei resort 5 stelle alle guesthouse che offrono sistemazioni più economiche.

E’ vero però che le sue isole private sono scelte dai Vip di tutto il mondo però… come mai secondo lei?
 

Le isole private offrono tutto ciò che i VIP cercano in una vacanza: totale privacy, isolamento dal mondo esterno, lusso a piedi scalzi, eccellenza del servizio, esclusività e scenari unici al mondo.

Quali sono le attrazioni non di mare di queste isole?
 

Alle Seychelles si possono praticare molte attività non necessariamente legate al mare: si può fare trekking, con vari livelli di difficoltà, nell’entroterra montagnoso delle isole alla scoperta della foresta tropicale e delle specie di flora e fauna endemiche; si possono scoprire i giardini botanici e le coltivazioni di spezie; si può fare una visita guidata alla piantagione del tè o al sito di produzione del rum locale; si può andare alla ricerca degli esempi di architettura coloniale; visitare le gallerie d’arte e scultura locale; esplorare la capitale Victoria, tra profumi e sapori tipici.

Alle Seychelles sono poi possibili anche i matrimoni civili, è un fenomeno in crescita anche per gli italiani?
 

Sì, alle Seychelles è possibile sposarsi con rito civile o anche religioso e questo ha valore legale anche in Italia. Molte coppie, anche per contenere i costi di un matrimonio ‘tradizionale’, scelgono queste paradisiache isole come cornice della loro unione: ci si può sposare in riva al mare, su una barca al tramonto, in un giardino tropicale o tra i caratteristici massi di granito. I servizi per l’organizzazione di un matrimonio alle Seychelles sono eccellenti.

Se volessimo consigliare un periodo ideale per visitarle, quali mese consiglierebbe?
 

Le Seychelles sono una meta per tutto l’anno, essendo fuori dalla fascia ciclonica, e si possono visitare in qualsiasi stagione – se dovessi consigliare un periodo in particolare, direi che l’autunno e la primavera italiane sono ottime per trovare le condizioni climatiche ideali alle Seychelles.

Per finire un consiglio ai nostri lettori: quale isola consiglierebbe e perché, se fosse un turista al primo viaggio?
 

Visitare le Seychelles significa includere almeno 2 o 3 isole: si può scegliere tra le isole principali, Mahé, Praslin e La Digue, tra le isole private granitiche o coralline, oppure tra le isole minori, più piccole ed intime. Non devono mancare, infine, le escursioni alle isole dei parchi marini dove non ci sono strutture turistiche, come ad esempio Curieuse, Cousin o Moyenne solo per citarne alcune.


Non resta allora che prenotare e partire alla scoperta di questo fantastico arcipelago "armati" di costumi da bagno e molte, molte schede fotografiche!

Diana Facile

Marzo 2015 - Openmondo GmbH, il primo format di portale turistico online, ha annunciato la nascita di Openmondo, una guida turistica virtuale e innovativa che offre ai cittadini la possibilità di trasformarsi in promoter del proprio territorio.
Non stiamo parlando della solita guida redatta da un autore che viaggia alla scoperta di un luogo ed effettua poi una selezione delle cose importanti e significative da vedere ma di una guida fatta dalla gente che il territorio lo vive nella sua quotidianità. E che oltre alle cose importanti e significative da fare e da vedere offre un punto di vista diverso, soggettivo, intimo.
Una guida pensata e realizzata in due sezioni: la prima più statica e tradizionale, con una scheda che descrive il territorio; la seconda innovativa e più originale, con aggiornamenti in tempo reale ed indicazioni su ciò che accade nella zona minuto per minuto.
Ma non solo. Openmondo offre a tutti la possibilità di diventare autori promuovendo il proprio territorio e rendendo effettivo il passaggio dalla modalità off-line alla modalità on-line. Un’occasione unica, in vista di Expo 2015 ormai alle porte, per debuttare sul mercato del turismo offrendo a oltre 20 milioni di persone la possibilità di “vivere” il proprio paese. Perché di questo si tratta! Creare una guida che vada oltre il noto trasmettendo le conoscenze e il punto di vista di chi il territorio lo vive giorno per giorno.
Una guida automaticamente geo-localizzata e personalizzabile in cui è possibile scegliere gli argomenti da proporre secondo le proprie inclinazioni personali: arte, musica, spettacolo, funzioni, manifestazioni ed eventi diventano parte integrande della guida conferendogli quel taglio innovativo che punta ad una conoscenza più profonda del paese.
Per diventare promoter è sufficiente registrarsi, scegliere la località di interesse e iniziare a caricare informazioni. E con un po’ di impegno è anche possibile trarre benefici economici da quest’iniziativa: il portale dispone infatti di spazi di visibilità che possono essere proposti dai singoli autori alle attività commerciali del proprio territorio. Spazi che verrano gestiti in totale autonomia dagli acquirenti offrendo ai promoter un business consolidato, reale e remunerativo.
Un’idea davvero originale quella di rendere gli abitanti del luogo la risorsa del territorio. Ed è con grande soddisfazione che Antonio Greco e Matteo Bormetti, fondatori di Openmondo, annunciano che “dopo solo sei mesi, il network conta già 30 guide, più di 70 comuni coinvolti e più di 50.000 pagine!”.
Per ulteriori informazioni consultare il sito https://www.openmondo.com/
 
Diana Facile
Settembre 2014 - Andando a rovistare nel baule dei ricordi di un vecchio agente di viaggi, mi viene da pensare alle giornate estive di non molti anni fa. Sembra già di assistere ad uno di quei film in bianco e nero, eppure le immagini delle file davanti alle agenzie di viaggi non sono certo immagini di un secolo fa.
Nel giro di qualche anno, l'avvento di internet, il perdurare della crisi economica, le nuove modalità di approccio al prodotto turistico, hanno rivoluzionato tutto quello che era il modo di vivere questa professione, soprattutto in questo periodo, in cui si concentrava il massimo del lavoro.
Ricordo ancora, quando all'approssimarsi della stagione estiva, avvertivo crescere, di giorno in giorno, la sensazione di entrare in una sorta di vicolo cieco, che mi avrebbe allontanato dalle normali occupazioni e mi avrebbe reso difficile anche la gestione del mio tempo libero. Erano anni in cui venivi così assorbito dalle richieste della clientela, la quale, allora, non aveva altre fonti di approvviggionamento se non il rivolgersi alle agenzie di viaggi,  da non riuscire a trovare un attimo di respiro.
E' da dire pure che si lavorava in condizioni completamente diverse da quelle attuali perché la tecnologia non aveva ancora avuto quel ruolo predominante che ha oggi e quindi le operazioni di prenotazione, di ricerca tariffe, di preventivazione, di emissione di biglietteria, di stesura di contratti, avveniva in maniera più manuale, e, quindi, tutto questo comportava sicuramente tempistiche più lunghe.
Non era inusuale arrivare la mattina e trovare già delle persone in fila, le quali, addirittura alcune volte arrivavano anche a discutere tra di loro su chi fosse il primo a dover essere servito, in puro stile ufficio postale o ASL.
E tu eri lì che da una parte eri contento ma dall'altra ti infastidivi perché non avevi neanche il tempo di riorganizzarti quella scrivania
che la sera precedente avevi lasciato in disordine, perché la stanchezza della giornata non ti dava più tregua.
Aprivi l'agenzia ed eri immerso da subito in un vortice di cose da fare, da seguire.
La biglietteria ferroviaria di allora era molto più complicata di adesso ed, infatti, per essere abilitato alla vendita dovevi conseguire un patentino che ti veniva rilasciato dall'allora Ente Ferrovie dello Stato, dopo un corso di un mese, per quattro ore di lezioni giornaliere.
Biglietti che dovevi quotare in base al "Prontuario delle distanze chilometriche" e con il "Prontuario dei prezzi, suddivisi in prima e seconda classe", per non parlare poi dei biglietti internazionali che andavano costruiti in base a quelli che si chiamavano "Fascicoli di Stazione" e ne avevi uno per ogni Paese Estero e in più dovevi fare la conversione delle valute.
La biglietteria aerea la creavi attraverso i sistemi di prenotazione, meno fruibili di adesso o in alternativa ci si metteva in contatto con gli uffici tariffe delle compagnie aeree, oppure i biglietti si acquistavano presso i cosiddetti "consolidatori" che altro non erano dei tour operator specializzati su determinate destinazioni e per le quali avevano tariffe di tutto rispetto, le quali, oltretutto garantivano forti guadagni.
Per la marittima, ricordo le attese di apertura della vendita della Tirrenia Navigazione per l'estate, date che restavano in incognita e venivano comunicate solo il giorno precedente,  causando delle resse, la mattina dopo, per accapararsi i posti per le date più ambite e spesso si doveva discutere con il cliente che non riusciva a farcela.
I viaggi si vendevano sul catalogo, non esistevano in massa i booking on line come esistono adesso, si passavano minuti e minuti nel cercare di prendere la linea telefonica con l'ufficio prenotazioni del tour operator, e spesso capitava, soprattutto in estate e con il Mare Italia, di andare su richiesta impegnativa, la quale comportava un'ulteriore attesa di uno o due giorni per avere la risposta da parte dell'albergo, ma il cliente il più delle volte accettava e non si spazientiva.
L'ora di pranzo comportava un veloce break perché quella era l'ora in cui potevi riorganizzarti per andare incontro al pomeriggio, oppure il più delle volte era lo spazio della giornata in cui si doveva correre per andare a ritirare dei biglietti presso compagnie di navigazione (ed io che sono di Roma, ricordo quando andavo alla Epirotiki per i biglietti per la Grecia, all'Adriatica di Navigazione, alla Demartour in Via Solferino, alla Transalpino in Piazza Esquilino, tanto per citarne i primi che mi vengono in mente, posti dove arrivavi e ti dovevi fare largo tra la gente in fila), oppure si andava dai tour operator a saldare e ritirare i documenti di viaggio.
Era anche l'occasione per condividere un momento della giornata con colleghi e colleghe o per cogliere l'occasione per poter dare un volto ad una voce che sentivi al telefono ed eri curioso di conoscere.
Poi si tornava velocemente in ufficio e ti aspettava un pomeriggio veramente di fuoco, soprattutto verso la sera, quando le persone potevano venire con più facilità in agenzia.
Trattative lunghe ed estenuanti che spesso si prolungavano fino a tarda serata.
Chiudevi con l'ultimo cliente intorno alle 9 di sera ma non avevi ancora chiuso perché c'era da sistemare la contabilità, operazione che non si concludeva con un click come lo è adesso ma comportava registrazioni lunghe e meticolose su dei libroni in tipico stile ministeriale.
Meno male che in quel tempo ci scappavano spesso delle belle serate, delle cene di lavoro e quindi ci si portava appresso il cambio per poter poi, finalmente, andarsi a concedere del sano svago e divertimento insieme ad altri colleghi, scherzando e commentando la giornata appena trascorsa.
Era più bello allora? Per quanto mi riguarda ho tanta nostalgia di quei tempi in cui si faticava di più ma si lavorava con il cervello, con il cuore, in cui eri sul punto di crollare ma trovavi l'energia per riprendere e andare avanti.
Anni in cui la fatica veniva ripagata dalla lealtà e dal rispetto dei clienti che vedevano in te una persona che dava l'anima per aiutarli.
Con questo non voglio dire che oggi non esistano più questi clienti, solo che tutto si è fatto più complicato, più difficile e regna una grande confusione, nella quale spesso sia i clienti che noi ci perdiamo, mettendo in crisi quella fiducia che dovrebbe essere sempre alla base di ogni rapporto umano.

Santo David
 
Maggio 2014 - Carlo Rao, il re delle truffe sulle vacanze, finisce al fresco: a tradirlo una transazione bancaria, intercettata dagli investigatori.
Condannato da 16 tribunali italiani a 28 anni di carcere,  Carlo Rao è considerato il re dei raggiri online a danno di un migliaio di turisti (e non solo). Anche se i suoi raggiri iniziarono con la vendita di prodotti tecnologici su e-bay (in seguito carte telefoniche e gioielli) il suo vero business riguardò la vendita di pacchetti turistici fantasmi, sopratutto villaggi vacanza a Formentera e in tutte le Baleari.
Su siti internet specializzati, forniva informazioni dettagliate riguardo appartamenti e attività della località iberica, proponendo viaggi che poi si rivelavano truffe totali; con un guadagno sottostimato di mezzo milione di euro. Per non parlare di altri affari illeciti molto lucrativi, che consistevano nell' affitto di appartamenti in zone turistiche italiane-europee da Vienna a Firenze a prezzi stracciati. Spacciandosi per tour operator, furono una marea i turisti che, dopo aver creduto a maxi offerte e super sconti, si ritrovarono nel nulla. Già arrestato a Tolosa nel 2009 sotto il falso nome dell’immobiliarista Andreas Van der Helde, era stato smascherato nel 2008 grazie al programma Matrix in una della puntate dedicate alle vacanze inesistenti. Sempre in aumento questa tipologia di truffa dovuta anche al fatto del cambiamento dei fruitori, sempre più utenti, acquistano online e utilizzano il Web per informarsi e prenotare la propria vacanza. Sebbene il mercato dei viaggi in internet sia uno dei più redditizi d' Europa è anche uno dei canali più difficili da controllare.
Scarcerato nel 2012, poi latitante, Rao era ricercato da un mandato di cattura  internazionale. Accusato anche di sequestro dell'ex fidanzata, di recente il ricercato aveva escogitato un sistema di falsi annunci di lavoro, attraverso i quali riusciva a convincere giovani e disoccupati a pagare acconti richiesti come falsa copertura di inesistenti tasse di concessioni governativa. Per tutti i truffati ci sarà ora, la possibilità di richiedere un risarcimento.
 
Veronica Tessadro
 

Agosto 2013 - La situazione in Egitto è peggiorata a tal punto che mentre fino al 16 agosto, a detta della Farnesina, si poteva ancora partire per le località di mare come Sharm e Hurghada, a partire da metà mese tutto il paese è sottoposto a black out: non si parte più. Un grosso problema anche per le vacanze degli italiani, considerando che siamo in piena alta stagione: quelle che potevano e dovevano essere settimane di riposo, relax e piena serenità per recuperare le forze dopo mesi di lavoro, si sono così trasformate in un vero incubo. Non solo per la cancellazione delle partenze verso l'Egitto, ma anche per il comportamento della maggioranza dei tour operator, che contravvenendo al codice del consumo, non solo non si sono adoperati per proporre delle riprotezioni senza alcuna differenza di costo, ma hanno proposto di rimborsare i viaggiatori-consumatori trattenendo delle penali a vario titolo, chi come quote di iscrizione, chi come assicurazione, e così via. Ma è legale questo comportamento? E come comportarsi davanti a tali richieste pretestuose?

Ecco il parere del Presidente di Autotutela, la più grande associazione di agenti di viaggio italiana: 

“Tra venerdì e sabato mattina abbiamo ricevuto oltre 350 telefonate e circa 200 e-mail da parte di agenti di viaggio e di consumatori, tutti preoccupati a causa della confusione creatasi intorno allo sconsiglio della Farnesina lanciato decisamente “sottodata” ma, ancora di più, sdegnati per il comportamento assolutamente identico tenuto da diversi tour operator, un comportamento contrario alle normative di Legge e per di più architettato a tavolino fino a formare una sorta di “cartello” improponibile.”

“Nel corso delle ultime settimane abbiamo difeso il principio della validità del giudizio del Ministero degli Esteri al di sopra di tutto, comunicando ad agenti e viaggiatori che l’assenza di sconsiglio sulle aree balneari imponeva la partenza o, in caso di cancellazione, il pagamento delle penali. Oggi, a situazione ribaltata, non possiamo che riaffermare il pieno diritto dei consumatori ad essere rimborsati di ogni somma versata senza trattenuta alcuna. Pretendere di operare un “prelievo forzoso” pari a quote di iscrizione, assicurazione e quant’altro essi vogliano, da parte dei tour operator equivale ad una appropriazione indebita sulle somme incassate dai viaggiatori.”

Bisogna precisare che gli operatori stanno trattenendo 70, 90, 90, fino a 120 euro a passeggero dichiarando queste trattenute come “dovute” quando dovute non sono.

“Inoltre desidero ribadire un principio più volte chiarito proprio dalla Farnesina: l’emanazione dello sconsiglio non ha una scadenza temporale predeterminata in grado di far stabilire al tour operator quali partenze sono annullabili e quali no: ogni annullamento effettuato sotto vigenza di sconsiglio deve essere considerato valido e non penalizzato, in quanto scaturente da una situazione di forte criticità dichiarata dall’unico soggetto in grado di determinarlo, ovvero la Farnesina. Proprio per ovviare a questi goffi e scorretti tentativi di limitare i rimborsi nonché la liberta dei tanti clienti delle agenzie di viaggio, Autotutela si farà promotrice di un’azione contro i tour operator che avranno adottato tali comportamenti verso l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, sia in quanto rappresentante di oltre 2.000 imprese turistiche che in nome di tutti gli agenti di viaggio e i consumatori che intenderanno sottoscriverla. In un momento di così grande difficoltà del nostro settore, i comportamenti disonesti di alcuni gnomi del turismo possono solo farci male, danneggiando oltre misura quella seppur minima fiducia che il consumatore ripone ancora nella nostra categoria. E noi siamo ben decisi a non lasciare che la disonestà la faccia franca.”, conclude Avataneo.

Autotuela offre comunque a titolo gratuito il parere dei propri legali per ogni richiesta di rimborso da inoltrare ai tour operator, sia da parte delle agenzie di viaggi sia direttamente dai viaggiatori.

Per informazioni: http://autotutela.net

Maggio 2013 - Chiude Aviomar, tour operator storico sul Mare Italia.
E' una notizia sempre molto triste quando un marchio storico chiude. Questa volta però la scelta di Aviomar, storico tour operator tra i più forti e conosciuti per i corposi cataloghi estivi dedicati al mare italia, l'ha fatto con molta dignità, senza fallimenti o strane manovre contabili e fiscali di altre realtà, semplicemente decidendo di chiudere e promettendo di riproteggere tutti i clienti direttamente tramite le strutture stesse o altri operatori concorrenti. L'azienda ha annunciato di cessare le attività a causa di "una forte riduzione dei consumi che non lascia spazio a ulteriori azioni", si legge in comunicato.
Non posso quindi che apprezzare la scelta dell'operatore, dedicando un pensiero anche a quanti hanno perso il lavoro (il booking contava una trentina di operatori) che considerando la crisi del prodotto difficilmente potranno reinseristi in altre strutture concorrenti.
Lo storico marchio Aviomar era stato comprato solo da pochi anni e faceva parte del gruppo Naar (uno dei più attivi e importanti operatori "generalisti" italiani) in un periodo in cui già si poteva capire che il prodotto Italia era in crisi, sia per i prezzi alti rispetto alle mete concorrenti sia soprattutto per le vendite dirette (sempre più scontate) da parte degli stessi hotel e villaggi ai clienti finali.
Già pochi anni fa uno dei nomi più grossi del tour operating italiano, Eurotravel, aveva chiuso i battenti, seguita a ruota anche da un altro grosso nome attivo nel sud Italia, Viloratour
(l.m.)

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