Novembre 2019 - Top Italian Restaurants del Gambero Rosso, la guida che recensisce i migliori indirizzi italiani all’estero, è ormai giunta al suo terzo numero e in questa nuova edizione sono ben 600 i locali selezionati tra ristoranti, trattorie, pizzerie e wine bar dislocati in più di 80 città nei 5 continenti.
“Top Italian Restaurants è in linea con la nostra mission strategica di attrarre l’attenzione di appassionati e gourmet di tutto il mondo sugli ambasciatori del gusto italiano” dichiara Paolo Cuccia, Presidente di Gambero Rosso “Ci è sembrata quindi naturale la scelta di pubblicare sin dalla prima edizione esclusivamente online e in lingua inglese, per renderla fruibile ad un pubblico internazionale più vasto possibile.”
All’interno della guida, l’eccellenza è come al solito rappresentata dal raggiungimento dei tre punti: i ristoranti premiati con le Tre Forchette sono 25, i migliori bistrot e trattorie che hanno quindi ottenuto i Tre Gamberi sono 15, così come le top pizzerie che hanno raggiunto i Tre Spicchi e, infine, sono 20 le migliori carte dei vini premiate con le Tre Bottiglie.
Per quanto riguarda i premi speciali, Emanuele Pollini dell’Ovo by Carlo Cracco di Mosca si è aggiudicato il titolo di Chef dell’Anno, il ristorante Tèrra a Copenaghen dei giovani Valerio Serino e Lucia De Luca è invece il Ristorante Emergente; Pizzeria dell’Anno è Futura a Berlino, progetto del pizzaiolo Alessandro Leonardi e del cantante dei Planet Funk Alex Uhlmann. Per l’Apertura dell’Anno ci si sposta poi a New York dove a trionfare è il ristorante Feroce di Francesco Panella. A Stoccolma Mancini, attivo dal 1978, vince il titolo di Guardiano della Tradizione per la particolare attenzione al rispetto e alla qualità della materia prima. La Carta dei Vini dell’Anno è quella di Giando a Hong Kong, la cantina di Gianni Caprioli ed Emanuele Berselli, infine, Ristorante dell’Anno è Il Ristorante – Luca Fantin a Tokyo, da dieci anni modello di serietà e cucina d’autore, da ritenersi secondo il Gambero Rosso la migliore esperienza di cucina italiana nel mondo.
Le premiazioni, effettuate durante il Worldtour che il Gambero Rosso organizza ogni anno nelle maggiori capitali mondiali, saranno inoltre arricchite da una serie di premi speciali: il Surgiva Taste & Design Award, che valorizza gli indirizzi in cui sapore, ospitalità e cura dei dettagli si fondono in perfetta armonia, il Villa Sandi Award, per le Contemporary Wine List e il Master of Dough Award, per gli impasti a regola d’arte.
La guida, curata dal giornalista Lorenzo Ruggeri, è disponibile su www.gamberorosso.it/restaurants.
Veronica Elia
Giugno 2017 - 13 anni di carriera, a volare nei cieli con Airbus carichi di passeggeri, e finalmente il Capitano Thomas Salme fa outing. Non nel senso che pensavate, ma in quello che non ha mai conseguito il brevetto per volare. Intendiamoci, il buon Thomas sa davvero far volare un aereomobile, ma ha sempre e solo studiato sui simulatori, e nonostante la preparazione solo virtuale ha sempre passato tutti i test di sicurezza imposti dalle compagnie per cui ha lavorato.. Ora ha raccontato la sua storia in un libro, imperdibile da un lato, agghiacciante dall'altro, soprattutto se avete paura di volare.
Gennaio 2017 - È arrivata Osterie d’Italia 2017: riflettori su accoglienza e ospitalità... Presentata alla Reggia di Venaria la nuova guida annuale.
«Ritrovare l'osteria come luogo in cui si sta bene»: si è aperta con le parole del curatore Eugenio Signoroni la presentazione di Osterie d'Italia 2017. Parole dirette e semplici, come la nuova strada che quest'anno ha imboccato la guida: «Abbiamo deciso di puntare sulla riscoperta dei locali autentici e, soprattutto, sull'accoglienza e l'ospitalità, il vero segno di riconoscimento che contraddistingue gli indirizzi presenti in Osterie d'Italia». Con questa nuova edizione desideriamo rimanere il più fedeli possibile al concetto di osteria. Per questo abbiamo scelto di ridurre notevolmente le pagine della guida e raccontare, invece, tutti quei locali che racchiudono in sé l’idea tradizionale: luoghi informali, semplici, accoglienti e la cui cucina si rifà alla tradizione». Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, curatori della guida, commentano così l’edizione numero 27 di Osterie d’Italia. «Per raggiungere questo risultato è stato fondamentale, come sempre, il supporto degli oltre 300 collaboratori sul territorio, che segnalano i locali più caratteristici e autentici». Un volume tutto nuovo che si interroga sul lessico dell’osteria e cerca di individuare quelle che aderiscono maggiormente alla definizione canonica.
«Quello che proponete nei vostri ristoranti e nelle vostre osterie è quel tipo di cibo che Slow Food vuole nella ristorazione – ha affermato il Presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale –. Il cibo è un diritto e per questo deve rispettare la qualità ed essere venduto al giusto prezzo, per essere accessibile a tutti. Voi osti rappresentate un'avanguardia e un'opportunità per la ristorazione del nostro Paese, e per questo vi chiediamo di farvi portavoce di nuove modalità di distribuzione del cibo». Sulla stessa linea il messaggio di Carlo Petrini: «Il futuro è l'alleanza tra ristoratori, mondo contadino e cittadini. E sono proprio le relazioni che Osterie d’Italia riesce a creare che distinguono “la gialla” dal resto delle pubblicazioni presenti. Relazioni tra gli osti, relazioni tra i produttori e i cuochi, e soprattutto, relazioni tra clienti e ristoratori».
Concludendo, i curatori ribadiscono come sia «interessante pensare alla guida come un sistema, una sorta di Terra Madre delle osterie: non più una guida gourmet, ma uno strumento in grado di creare sinergie tra produttori e clienti, un mezzo per scambiare conoscenze tra i diversi attori della comunità del cibo».
Sono 153 le novità recensite in questa edizione, di cui la maggior parte con un menù che non supera i 35 euro: «Abbiamo scelto di non inserire i ristoranti che per costi, spirito e proposte in carta non rappresentano il concetto tradizionale di osteria, togliendo la storica sezione Oltre alle osterie. Abbiamo comunque mantenuto alcuni locali storici che propongono menù completi sopra i 35 euro, ma che continuano a essere vere e proprie osterie d’altri tempi» proseguono i due curatori. La guida è stata alleggerita anche dagli Inserti regionali: sono rimasti solo quelli che raccontano la cultura del cibo e le modalità di preparazione legate al territorio e alla tradizione, come i cibi di strada siciliani, gli arrosticini abruzzesi, il morzello di Catanzaro, i trippai di Firenze e le malghe del Trentino Alto Adige.
L’attenzione al prezzo è rappresentata anche dal bollino con un euro e una freccia, il nuovo simbolo che semplifica la consultazione della guida, segnalando così i locali più costosi, aprendosi a tutte le tasche e mantenendo un occhio attento alla qualità. La ricerca è agevolata anche dai tre indici organizzati per prezzo, luogo geografico e ordine alfabetico dei locali. Rinnovate anche le schede di presentazione delle osterie: divise in due sezioni, raccontano da una parte la storia del locale e dall’altra quella dei suoi piatti. Osterie d’Italia diventa così una guida interattiva con elementi digitali, come i simboli, gli indici e le schede, che facilitano gli avventori nella lettura. Invariati invece i simboli storici della guida: la Chiave, assegnata alle osterie che offrono ospitalità per la notte; la Chiocciola, per i locali con un’atmosfera in perfetto stile Slow Food; il Formaggio, che indica le osterie che propongono una selezione di prodotti caseari; infine la Bottiglia, che si riferisce alle proposte eccellenti della cantina. Segnalate anche le osterie con un’accessibilità agevolata per i disabili, i locali gluten free e quelli con l’orto. In evidenza anche gli chef che aderiscono al progetto dell'Alleanza Slow Food dei cuochi.
Ottobre 2016 - Raffaele Masto dà voce all'Africa, e lo fa in maniera sorprendente, lontanissimo dai luoghi comuni. E ci racconta così quel futuro, già cominciato, che sta cambiando anche l'Europa. Si intitola semplicemente "Africa" il libro pubblicato per Tam, piccola e coraggiosa casa editrice che ha ingaggiato le migliori firme per realizzare pubblicazioni agili e brillanti. Masto, voce di Radio Popolare, è uno dei maggiori esperti dell'Africa, una terra immensa e contraddittoria, che viene per la prima volta trattata nel suo insieme, in un reportage essenziale e allo stesso tempo emozionante. Emerge il quadro di un continente dalle opportunità straordinarie che, al di là delle guerre, delle dittature, delle carestie e del terrorismo jihadista, segna il più dinamico sviluppo demografico del pianeta e si dimostra terreno fertile per le imprese emergenti della green economy e dell'hi-tech. Una lettura che è anche l'occasione per capire con chi abbiamo a che fare, alla luce dell'epocale migrazione a cui stiamo assistendo.
Luglio/Agosto 2016 - Non ci sono soltanto i viaggi di piacere. In un'epoca difficile come questa, intrisa di paure, guerre, povertà, genocidi, c'è anche chi parte per lasciare per sempre il proprio paese, chi lascia la sua terra per non tornarvi mai più, inseguendo la speranza di trovare finalmente un approdo sicuro e confortevole.
Le migrazioni costituiscono il problema più serio e delicato dei nostri giorni, un problema epocale che rischia di restare tale per anni, almeno fino a quando le grandi potenze dell'Occidente non si metteranno tutte insieme intorno a un tavolo alla ricerca di una soluzione.
È un problema enorme, che gli osservatori presentano nei modi più disparati. Lello Gurrado, già autore di "Fulmine", un romanzo che affronta con coraggio i problemi dell'integrazione, lo fa attraverso l'ironia. Il suo ultimo libro, "Nel gommone", edito dalle Edizioni del Gattaccio di MIlano, è una mini raccolta di sette storie grottesche sul tema del razzismo. Sette storie che fanno sorridere, ma invitano il lettore, dopo aver sorriso, a meditare. Castigat ridendo mores, dicevano i latini. Ed è quello che fa Gurrado con questo libro.
Queste sono le trame dei sette racconti.
1. Juventus - È la strana storia del figlio di un bianco italiano e di una nera del Burundi che viene al mondo con una stranissima caratteristica: i due colori dei genitori non si sono amalgamati e il bambino di conseguenza è un po' bianco e un po' nero, bianco un braccio, nero l'altro, bianca una gamba, nera l'altra, e via così. Per questo viene soprannominato "Juventus", la squadra di calcio che ha la maglietta a strisce bianche e nere.
2. Angelitos negros - Il nipote del cantante Marino Barreto ricorda a un pittore la vera storia di Angelitos negros, la famosa canzone in cui un uomo di colore chiedeva a un artista incaricato di dipingere un altare di inserire nel dipinto anche un angioletto nero.
3. La pelletteria - Il protagonista è un uomo dalla pelle nera che viene convinto da un misterioso personaggio incontrato in treno ad acquistare la pelle bianca. Non costa niente in denaro, ma si può acquistare in cambio di cinque anni di vita.
4. Il paese senza il nero - Il sindaco razzista di un paese del Nord Italia, tale Joe Grattugia, detto "Benito el drito", decide di abolire qualsiasi riferimento al nero, a partire dalla stessa parola. Banditi i libri di Nero Wolfe e il Rosso e Nero di Stendhal, cancellati dai menù dei ristoranti il Pinot nero e il Nero d'Avola, tolti dai libri di storia i riferimenti a Giovanni dalle Bande nere e a Nerone, proibito bere il Negroni e via così. Per un finale a sorpresa.
5. "Capocazzo" - E' il soprannome di un "caporale" che gestisce un campo di angurie. Un giorno provoca la morte di un giovane raccoglitore di colore e, in segno di protesta, tutti i lavoratori di colore lasciano il paese mandandolo in crisi. La giunta di destra rimane spiazzata e, inaspettatamente, organizza una serie di manifestazioni di solidarietà nei confronti degli extracomunitari nella speranza che tornino in paese e al lavoro.
6. Indovina chi viene a cena - Carol è una bellissima ragazza nera, di gran lunga la studentessa più bella e affascinante dell'Università dell'Alabama. Di conseguenza è anche la più corteggiata. Gli studenti sognano di uscire con lei e Carol, quando ne ha voglia, ne sceglie uno, invitandolo a cena dai suoi. Ma inspiegabilmente, dopo aver conosciuto i genitori di Carol, gli studenti spariscono dalla circolazione, nessuno li vede più in Università.
7. Nel gommone - Il racconto che dà il titolo al libro è la cronaca della traversata in gommone di 160 migranti in fuga dal loro continente. Due giorni e due notti in mezzo al mare con la speranza nel cuore e un incubo nella testa: il respingimento. Ma alla fine andrà tutto per il meglio con una clamorosa sorpresa finale.
Un libro davvero consigliato a tutti, per riflettere, ma non solo...
L.M.
Febbraio 2016 - Cosa ci fanno uno scapestrato agente di viaggio a New York e un temerario addetto di una compagnia aerea a Parigi?
Semplice, inviano favole via mail ai loro figliocci… Ma no, il primo è lì in teoria per risolvere un casino di lavoro e l’altro per il classico corso di aggiornamento…E invece no. E a furia di mandare e-mail nasce pure un libro!
Dopo più di cinquanta anni dalla pubblicazione di Favole al telefono di Gianni Rodari esce infatti F@VOLE VIA E-MAIL, una raccolta di favole che rivisita in chiave moderna il successo editoriale di quell’amato scrittore per bambini.
Nel ’62 Rodari s’ inventava il personaggio del ragionieri Bianchi di Varese che, da buon agente di commercio, girava l’intera Italia tutta settimana da Nord a Sud e, per non far sentire la sua mancanza alla figlia, le raccontava per telefono una favola al giorno.
In questo libro gli autori lontani da casa per dieci giorni saranno invece due: Maurizio Malavasi, disperato agente di viaggio che dovrà recarsi a New York per risolvere un casino di lavoro e Valerio Ciardi, spedito come un pacco a un corso di aggiornamento a Parigi dalla compagnia aerea per cui lavora. Due amici fraterni e una famiglia ciascuno con prole ‘digitale’ perché ormai tra e-mail, whattsapp, smartphone e tablet è molto difficile sfuggire al ‘ditino sulla tastiera’ anche per i più piccoli. Ognuno di loro rappresenta infatti la classica ‘famiglia tecnologica’ del XXI secolo in costante e continua comunicazione: è questo che gli permetterà la solenne promessa ‘ una favola al giorno’.
Sì, perché entrambi dovranno scrivere una fiaba ogni giorno ai loro figli. Questa è la loro promessa! Ma non dovranno raccontarle al telefono come il ragionier Bianchi. E’ ormai preistoria. Siamo nel 2015 e ormai ci si comunica e scrive in tempo reale. E i bambini lo sanno, poiché maneggiano questi aggeggi tecnologici quasi meglio dei loro padri. Inoltre non vogliono solo ascoltare le storie ma toccarle con mano e leggerle! I due papà dovranno così inviarne una al giorno via e-mail all’indirizzo dei loro terribili divoratori di storie: Samuele e Lorenzo. Una promessa è una promessa e i loro bambini a nanna senza storia non ci vanno!
Che siano storie di draghi o cavalieri, orchi o giganti, fate o maghi, animali o pesci, piante o cose, poco importa. L’importante per loro è ascoltare prima di addormentarsi l’amata favola della BUONA NOTTE!
Altrimenti, come dicono loro stessi: “Papi, se non mi leggi una favola... stasera ti metto in punizione!”
Dedicato a tutti quei papà e quelle mamme che sanno che quei 10 minuti dedicati ai propri figli appena prima della nanna, sono il momento piu' bello della giornata quando, spalla a spalla sotto le coperte, chi racconta e chi ascolta diventano un'unica cosa.Dedicato a tutti quei papà e quelle mamme che sanno che quei 10 minuti dedicati ai propri figli appena prima della nanna, sono il momento più bello della giornata quando, spalla a spalla sotto le coperte, chi racconta e chi ascolta diventano un'unica cosa.
Disponibile su Ibs.it: http://www.ibs.it/code/9788894028348/malavasi-maurizio-ciardi-valerio/favole-via-email-20.html
Dedicato a tutti quei papà e quelle mamme che sanno che quei 10 minuti dedicati ai propri figli appena prima della nanna, sono il momento piu' bello della giornata quando, spalla a spalla sotto le coperte, chi racconta e chi ascolta diventano un'unica cosa.Dedicato a tutti quei papà e quelle mamme che sanno che quei 10 minuti dedicati ai propri figli appena prima della nanna, sono il momento piu' bello della giornata quando, spalla a spalla sotto le coperte, chi racconta e chi ascolta diventano un'unica cosa.
Paolo Montanari