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Recensioni

L’arrivo del primo dicembre segna per molti bambini l’inizio del conto alla rovescia per il Natale, reso ancor più speciale dal calendario dell’Avvento: un’usanza diffusa soprattutto nei paesi di lingua tedesca.

E cosa sarebbe, infatti, dell’atmosfera natalizia senza le tradizioni? Questo è il momento di riscoprirla, facendovi un regalo di Natale anticipato: una visita dei Mercatini di Natale, che v’attendono in ogni città della Germania, come anche in Alto Adige, se desiderate immergervi nei loro scenari più autentici.

Le tracce di questa tradizione portano a Francoforte nel 1392 e, solo nel 1991, a Germania e Alsazia fanno seguito i primi mercatini italiani nelle città di Bolzano e Bressanone, che oggi sono solo due dei cinque originali dell’Alto Adige (Merano, Brunico e Vipiteno sono le altre località della costellazione).

La guida “Mercatini di Natale in Europa” di Jeanne Perego presenta 50 destinazioni, corredate da informazioni utili e dettagli piacevoli, come le specialità gastronomiche di ogni località, eventi concomitanti e artigianato tipico. E poi, “dulcis in fundo” (nel vero senso della parola) un’appendice che rivela 15 ricette per preparare tradizionali dolci natalizi.

Passeggiando tra le casette in legno decorate, che custodiscono addobbi, opere d’arte locale, candele e tante idee per i regali, avvertirete nell’aria, forse un po’ pungente, il caldo richiamo di una tazza di vin brulé, avvolto dall’aroma di speziate prelibatezze alla cannella. Magari qualche fiocco di neve contribuirà a ricreare la magica atmosfera del Natale, immersi in uno scenario contornato da una suggestiva architettura tipicamente nordica, per scoprire che non si tratta solo di consumismo, sebbene siate nel cuore di un Mercatino di Natale. Nel cuore, appunto…

Gilda Lomonte

Dicembre 2012
Tirana
, Brindisi. Due città che hanno unito innumerevoli storie con un sottilissimo filo di speranza, in un romanzo che nasce dagli eventi travolgenti avvenuti a Tirana nel 1991, trasformandosi poi da storico in racconto di vita, costellato dei sentimenti e dei valori che la caratterizzano. Amore, amicizia, famiglia, denaro, futuro, libero arbitrio, società, perbenismo, limiti imposti dal destino o da altri protagonisti, che sono persone reali, come quelle che hanno ispirato l’autrice di Vento da Est.

C’è chi ha vissuto gli avvenimenti di quegli anni sulla propria pelle, chi ha conosciuto il regime di Hoxha, chi solo ne ha sentito parlare (magari al telegiornale e sui quotidiani) chi ha scelto di non interessarsene, di dimenticare o di non capire, ma è storia. Una storia di tutti, che supera i confini di Stati, culture e religioni, accomunata dal desiderio di una vita degna, che non tolga la libertà di scegliere il proprio presente, per plasmare il futuro.

Seguire il protagonista tra le strade di Tirana e poi a Durazzo, prima della partenza, diretto verso un destino incerto e in fuga da un’esistenza impossibile, spiega le ragioni di un viaggio di speranza, intrapreso con la consapevolezza di rischiare la propria vita, una non-vita. La spinta a farlo? Raggiungere quella che per molti è la “normalità” e che dovrebbe essere un diritto di tutti: una casa, un lavoro, la dignità, la libertà di pensare, sognare, vivere e magari anche la possibilità d’innamorarsi.

Un romanzo difficile da lasciare, per la paura di perdere il crescendo d’emozioni che ne anima ogni pagina, poiché protagonisti e spettatori condividono speranze e paure, a volte cullati e altre in balia del vento che può cambiare in un istante. Ed è proprio allora che è necessario avere il coraggio di lasciarsi trasportare o di opporsi e, magari, anche la fortuna di scegliere per il meglio, senza conoscere la meta di un viaggio che è la vita.

Lo stile essenziale ma descrittivo e pulito dell’autrice, Lorenza Bonetti, è in grado di arrivare al cuore del lettore, attirandone l’attenzione e aprendogli le porte di un mondo letterario, quanto mai attuale.

“Vento da Est” mette a nudo l’anima dei suoi protagonisti e di un’Albania sconosciuta ai più, invitando a conoscerne la storia, la cultura e le tradizioni in un viaggio d’arricchimento personale.

Gilda Lomonte

Colazione da Tiffany” è il romanzo breve di Truman Capote pubblicato nel 1958 (su cui si basa l’omonimo famoso film del 1961) in lotta contro il perbenismo, i compromessi e le lezioni di vita che rischiano d’infrangere i sogni di ognuno di noi. Ma “Colazione da Tiffany” è soprattutto New York, con la sua realtà illusa e disillusa, le previsioni del tempo da Sing Sing, aspiranti attori, scrittori e sognatori che tentano la fortuna, la 5th Avenue, Tiffany con le sue vetrine, i gioielli e l’atmosfera di casa, che è in fondo ciò di cui ogni essere umano è alla ricerca.

Holly Golightly (interpretata nel film dalla bellissima Audrey Hepburn) è la giovane protagonista alla ricerca di una temuta stabilità che non deve toglierle la libertà. Una creatura affascinante, dirompente, ingenua e sfuggente, accompagnata da un coro di voci che caratterizzano personalità ed episodi differenti. Ingenuità, freschezza, follia, amicizia, denaro, compromessi, scelte e casualità sono gli ingredienti di questo spaccato newyorkese.

Il consiglio migliore è quello di accompagnare la lettura con la giusta colonna sonora, la stessa del film: “Moon river”, che vi regalerà uno sguardo trasognato, magari pervaso dalla serena atmosfera di Tiffany.

Le differenze tra versione cartacea e cinematografica non mancano, conferendo a entrambe le opere la dignità che le rende pezzi unici da collezione. Il lieto fine del film si sostituisce a un finale che Truman Capote lascia in sospeso, affidato alla speranza del barista-narratore che Holly abbia trovato il suo posto nel mondo, un posto come Tiffany, dove “non può accadere niente di brutto”, consentendole di acquistare dei mobili e dare un nome al gatto.

New York fa da sfondo e da co-protagonista, rimanendo impresso nella memoria di numerosi lettori che ancora oggi si recano da Tiffany con caffè e brioche per fare una foto davanti alla sua vetrina, come accade nella scena d’apertura del film, ma ricordate che “i brillanti prima dei quaranta [anni] fanno cafona”, parola di Holly.

Gilda Lomonte

Un romanzo senza tempo arrivato all'ennesima ristampa di Tea, quello del giornalista e scrittore Tiziano Terzani, salvato dalla profezia di un indovino.

Certo, nessuno potrà mai sapere come sarebbero andate le cose, se lui avesse deciso di sfidare il destino: scelta che avrebbe avuto, come unica conseguenza sicura, la mancata stesura di questo libro, in cui Terzani, che lascia l’Italia e s’innamora dell’Asia con tutte le sue sfaccettature e la sua ricchezza (spirituale e non) nella povertà (materiale), ci racconta i suoi viaggi e i suoi incontri del 1993. Dopo aver deciso di credere alla profezia, infatti, non solo non volerà, ma consulterà anche gli indovini di tutte le città e i paesi che incontrerà lungo il cammino.

“Un indovino mi disse”  è la testimonianza di questi 12 mesi, osservati dal suo punto di vista, sullo scenario di un mondo non osservato dall’alto in basso, in cui il tempo e lo spazio riacquistano le connotazioni cancellate dalla tecnologia. Senza aerei a semplificare la vita dell’uomo, un viaggio non è un mero spostamento da un punto A a un punto B, quanto l’avventura che li unisce: la meta diventa il cammino stesso e il tempo è riempito dalle speranze, dai sogni e dalle aspettative di ciò che troveremo, come dice l’autore.

“Nella primavera del 1976, a Hong Kong, un vecchio indovino cinese avverte l’autore di questo libro: «Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell’anno non volare. Non volare mai». Dopo tanti anni Terzani non dimentica la profezia (che a suo modo si avvera...), ma anzi la trasforma in un’occasione per guardare al mondo con occhi nuovi: decide infatti di non prendere aerei per un anno, senza tuttavia rinunciare al suo mestiere di corrispondente. Il 1993 diventa così un anno molto particolare di una vita già tanto straordinaria: spostandosi in treno, in nave, in auto e talvolta anche a piedi, Terzani si trova a osservare paesi e persone della sua amata Asia da una prospettiva nuova, e spesso ignorata. Il risultato di quell’esperienza è un libro fuori dall’ordinario, che è insieme romanzo d’avventura, autobiografia, narrazione di viaggio e appassionante reportage”. 

Il cuore di questo romanzo, scritto nel 1995 quando, come ancora oggi, parlare di profezie e indovini può sembrare folle. In Occidente, un simile argomento fa subito pensare a cartomanti più o meno fortunate nel “tirare a caso”, insomma, a truffatori che cercano di spillare soldi ai fessi che ci credono. Questo dal punto di vista dei furbi (secondo loro) o degli scettici (secondo quelli che si fidano). In Oriente invece gli indovini hanno tutt’altra fama e la loro figura è parte integrante della cultura di quei popoli così lontani da noi. Basti pensare che vengono consultati dai capi del governo, prima di decisioni importanti. 

Se prima di partire per un lungo viaggio alla volta di terre lontane, volete scoprire qualcosa in compagnia di un buon libro e di un appassionato giornalista, non vi resta che guardarvi intorno con gli occhi di Terzani. Accompagnatelo, restando con i piedi per terra (nel vero senso della parola), per poi cominciare a pensare alla vostra prossima vacanza.

“Durante la guerra, ogni volta che i Pathet Lao attraversavano un fiume, l’ultimo della pattuglia doveva voltarsi e chiamare ad alta voce un compagno inesistente. Lo Spirito del Fiume, di solito, si porta via l’ultimo di una fila e in quel modo i guerriglieri pensavano di ingannarlo. Quell’abitudine è oggi diventata un ordine militare per tutte le pattuglie che passano i corsi d’acqua” . Ecco, “Un indovino mi disse” è anche e soprattutto questo: vita vissuta, cultura resa e mantenuta viva dalla sua gente.

Gilda Lomonte

C’è un modo diverso per conoscere una metropoli, ossia Milano e i suoi angoli nascosti…lasciarsi andare alla movida notturna o anche perdere l’ultimo metro e non avere un soldo per tornare a casa in taxi…è quello che succede a Luca Bellini, il protagonista di NOTTESENZAFINE, il nuovo corto-romanzo di Maurizio Malavasi in libreria (e su internet nei principali portali editoriali) dal 17 ottobre 2012  nella collana "i leoncini" di Leone Editore.

‘Luca, teenager milanese all’ultimo anno di liceo, in una gelida serata di fine anni’ 80 sale sull’ultima metro per tornare a casa, ma il convoglio subisce un guasto improvviso e tutti i passeggeri son obbligati a scendere. Inizierà così per Luca un viaggio allucinante nella notte milanese tra risse di ubriachi, sedicenti VIP, prostitute e magnaccia, travestiti e il suono secco di uno sparo che squarcia il silenzio delle tenebre...’

L'autore, noto rappresentante di uno dei più grossi tour operator italiani, è raggiungibile anche nella pagina facebook dedicata:

it-it.facebook.com/MaurizioMalavasiNottesenzafine

Buona lettura a tutti!

Giugno 2012

Un filare di mattoni, poi il secondo, il terzo… sapevo cosa mi aspettava, la sentenza del tribunale era stata chiara, ma in quel momento mi prese il panico. Il cuore cominciò a battere freneticamente, mi mancava il fiato, la testa mi girava. Dio, dov’è l’aria?

La vera storia della Monaca di Monza, ricostruita attraverso gli atti del suo processo, esce in un nuovo libro di Claudia Ryan, "Virginia" edito da Leone editore (www.leoneeditore.it)raccontata dalla voce di lei medesima e basata sugli atti del processo, è una lettura al femminile, fresca e leggera, perfetta per l'estate.

1618. Marianna de Leyva, suor Virginia, rinchiusa da anni in una cella senza porta e finestre, vive a pane ed acqua e con la sola consolazione di una Bibbia. É lei stessa che si racconta, ad alta voce per non impazzire e poter sentire una voce umana: la sua vita, quello che prova nel presente, le regole che si è imposta da carcerata, ma anche ricorda il passato, ripercorrendo la sua esistenza e i fatti che l’hanno portata a vivere una realtà di privazioni e di solitudine. Passione, segreti e delitti, delusioni, paure e speranze si intrecciano nella sua storia che ruota intorno al grande amore vissuto con un uomo solo, Gian Paolo Osio.

Grazie ad Alessandro Manzoni tutti conoscono la storia della Monaca di Monza: ma cosa è realmente successo nella cella di quel convento, nella quale Virginia venne letteralmente murata viva per tredici lunghi anni? Quali le emozioni, quali i sogni e le speranze di questa donna vitale, letteralmente strappata al mondo e reclusa in un universo di pochi metri quadrati, dove ogni giorno è uguale all’altro? Un racconto intimo, da donna a donna, che Claudia Ryan interpreta tra finezza nell’analisi psicologica dell’animo femminile e precisa ricostruzione storica, basata sugli atti del processo canonico che portò alla sua condanna.

Novembre 2012
Viaggiare in due, condividere emozioni, culture e paesaggi. Scegliere dove andare, quanto stare, come arrivare, cosa vedere. La guida "Lune di Miele", ora nella rinnovata edizione 2013 edita da Moizzi, è uno sguardo approfondito sul "mappamondo" delle destinazioni da sogno, vicine e lontane, più amate e richieste dalle coppie di sposi. Lunedimiele è quindi la guida ideale al fianco di innamorati e futuri sposi per aiutare nell'organizzazione del viaggio più importante della vita. Perché "la meta da sogno" è sempre unica per ciascuno di noi e ancora di più per ciascuna coppia, rispettando i desideri ma anche il budget.

Il libro contiene anche una sezione "wedding planner" per organizzare al meglio le nozze, e un capitolo con tutti i consigli di Luca Mantegazza/Mister Wedding per sposarsi all'estero, il massimo esperto italiano di wedding destination con alle spalle migliaia di coppie sposate.

Un volume corposo, unico, importante, da tenere sempre in bella mostra nella propria libreria, per scoprire insieme al proprio partner la destinazione ideale per il proprio amore, anche per ogni viaggio futuro.

F.Man.

Aprile 2012

Gianni Clerici pubblica 'Australia Felix':
 il massimo esperto italiano di tennis (noto al grande pubblico soprattutto per le avvincenti telecronache tv e per il volume "500 anni di tennis"), pubblica per Fandango un romanzo ambientato in Australia. Narra della vita dell'ebreo italiano che sfugge all'Olocausto Glauco Levi, che dopo essere sopravvissuto a un campo di concentramento decide di trasferirsi in Australia. Qui si innamorerà di un'aborigena, etnia spesso discrimanata ancor oggi ai nostri giorni, diventando un vero e proprio "agente" per i pittori locali.
Grazie all'arte il suo "nuovo" popolo conoscerà un successo straordinario in tutto il mondo, che ripagherà in minima parte tutto quello che ha dovuto subire per due secoli di storia dopo aver dominato i proprio territori per milioni di anni.
Molte le similitudini con l'Olocausto subito dal protagonista. Dice Clerici: «Noi aborigeni siamo stati derubati di tutto, massacrati, non abbiamo voto, e quindi non possiamo partecipare alle decisioni che ci riguardano. No so se quei pochissimi di noi che sono riusciti a sopravvivere avranno gli anticorpi necessari a superare duecento anni di stermini».

In vendita anche su www.ibs.it
 

148 pagine di foto e descrizioni dettagliate per scegliere una vacanza al di fuori dai soliti schemi: tra gli splendidi paesaggi alpini dell'Alto Adige 900 fattorie autentiche offrono stanze o appartamenti per sperimentare una vacanza "contadina", al ritmo della natura.

Il ventaglio delle proposte è molto ricco: ci sono masi specializzati per famiglie, masi per appassionati di cavalli, masi per escursionisti e per ciclisti dove i più sportivi trovano sentieri e piste ciclabili proprio davanti al maso. E ancora masi in cui è il benessere il protagonista principale e masi dove la coltivazione biologica rende la vacanza ancora più salutare.
Per chi soffre di allergie, ci sono masi situati in zone con minore concentrazione di pollini, per respirare a pieni polmoni. Il comune denominatore è l'ospitalità e l'atmosfera conviviale e famigliare che si respira in ogni maso Gallo Rosso.

Sfogliando le pagine del catalogo, si apre un mondo che stupisce per la grande varietà di offerte: una sorta di book dove sognare ad occhi aperti piacevoli passeggiate tra boschi profumati e pascoli soleggiati, sonni tranquilli nelle confortevoli camere del maso e ricche colazioni a base dei prodotti offerti direttamente dal contadino.
Oltre alle diverse proposte per tematiche, Gallo Rosso ha diviso i masi per territori, in modo da semplificare la scelta a coloro che desiderano visitare una zona precisa dell'Alto Adige sperimentando la vacanza al maso.

Le aree vacanze sono 6:
* Val Venosta
* Merano e dintorni
* Bolzano e dintorni
* Valle Isarco, Dolomiti
* Valli di Tures e Aurina.

Informazioni, descrizioni e fotografie illustrano le diverse zone dell'Alto Adige, evidenziando le loro particolarità e le loro offerte turistiche. Un catalogo che fa da guida a coloro che vogliono scoprire l'Alto Adige di Gallo Rosso nella sua autenticità e tradizione.

Per richiedere gratuitamente la spedizione al proprio domicilio del catalogo Gallo Rosso, rivolgersi a:
Gallo Rosso
(Ufficio Agriturismo, Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi).
Tel. 0471 999308
www.gallorosso.it
E-mail: mailto:info@gallorosso.it.
Electa pubblica Dogana da Mar, un volume che illustra e racconta il terzo luogo espositivo dove è protagonista l'arte contemporanea a Venezia, dopo il museo Peggy Guggenheim e Palazzo Grassi, Punta della Dogana.

Il volume di Giandomenico Romanelli, membro del neo comitato scientifico di Punta della Dogana, ricostruisce la storia remota e recente di una delle architetture più celebri di Venezia, la Dogana da Mar
, sia nella evoluzione della sua struttura edilizia che nelle avventure che ne hanno segnato le vicissitudini politico-amministrative, delle destinazioni d'uso, dei continui e spesso imponenti lavori di trasformazione susseguitisi nel corso di sette secoli di vita.

Funzione importantissima nella vita economica della Serenissima, la Dogana medievale fu completata nel secolo XVIII, pressochè in coincidenza con la edificazione della chiesa della Salute, dagli interventi successivi di Baldassare Longhena e di Giuseppe Benoni che ne realizzò la parte terminale, la celebre Punta sormontata dalla sfera dorata e dalla statua volteggiante della Fortuna.

Questo complesso edilizio (Dogana vera e propria + Punta) è stato di recente restaurato e ristrutturato con un intervento esemplare e universalmente lodato dell'architetto Tadao Ando divenendo uno dei luoghi topici dell'arte contemporanea internazionale: a fianco della Biennale e delle altre importanti istituzioni cittadine, esso viene a ribadire il ruolo di Venezia in quest'ambito.
L'edificio ospita la straordinaria -per qualità e quantità- collezione d'arte contemporanea di Francois Pinault, ma vedrà altresì mostre temporanee, workshop, seminari, laboratori.

Il volume, che contiene inoltre contributi di Jean-Claude Hocquet (Il sistema commerciale di Venezia) e di Paola Rossi (Il gruppo scultureo) ricostruisce anche il percorso che ha portato all'assegnazione di una così prestigiosa struttura a Francois Pinault e alla sua collezione, superando polemiche e opposizioni ma giungendo a dare a Venezia uno dei suoi più apprezzati luoghi d'arte e di cultura.
Una ricchissima documentazione iconografica completa il volume: essa propone, attraverso dipinti famosi e meno celebri, come la Dogana è stata vista e interpretata attraverso i secoli da artisti di ogni epoca e provenienza.

Giandomenico Romanelli, direttore della Fondazione dei Musei Civici di Venezia, è membro del Comitato scientifico di Punta della Dogana; membro effettivo dell'Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, ha insegnato Storia dell' architettura allo IUAV e Museologia e Storia del Collezionismo a Ca' Foscari. Ha pubblicato molti volumi e saggi su argomenti di storia dell'arte e dell'architettura, con particolare riferimento all'area veneziana e veneta (Tintoretto, Tiepolo, Palladio, Scamozzi, Longhena, Canova ecc.) e cura da tre decenni il programma di mostre nei musei cittadini.
Un testo inedito dello scrittore turco Orhan Pamuk, premio Nobel per la letteratura nel 2006, accompagna le eccezionali fotografie in bianco e nero di Ara Güler. Entrambi nati a Istanbul, Pamuk e Güler, che in gioventù volevano diventare pittori, dipingono qui, ciascuno a suo modo, la loro città natale catturandone, con le parole o con le immagini, l'anima malinconica.

Istanbul è una testimonianza letteraria e fotografica della vita quotidiana della capitale culturale turca dagli anni quaranta agli anni ottanta del XX secolo
. La sequenza e i soggetti delle immagini riflettono l'oscillazione tra tradizione e modernità di questa città, crocevia tra Europa e Asia, che fu in passato Bisanzio e poi Costantinopoli.

Orhan Pamuk, nato nel 1952 a Istanbul, è cresciuto in una famiglia numerosa di intellettuali. Dopo gli studi di architettura e di giornalismo, si dedica alla scrittura. Nel 2006 la sua opera è premiata con il Nobel per la letteratura.
Nei suoi romanzi Orhan Pamuk descrive le lacerazioni di una società divisa tra Oriente e Occidente. Insigniti di numerosi premi (Prix Médicis étranger, premio per il miglior libro straniero del "New York Times", premio France-Culture, Prix de la Découverte Européenne...), i suoi romanzi, venduti in più di sette milioni di copie in tutto il mondo, sono tradotti in cinquantotto lingue. Le sue ultime opere, Il mio nome è rosso (2001), Neve (2004) e Istanbul (2006) hanno conosciuto un ampio successo di pubblico e critica.

Ara Güler, nato nel 1928, è detto "l'occhio di Istanbul". Nel 1958 diventa fotoreporter per "Time-Life", "Paris-Match" e "Der Stern". Dopo l'incontro nel 1961 con Henri Cartier-Bresson, inizia a lavorare con l'agenzia Magnum. Nello stesso anno, la rivista inglese "Photography Annual" lo indica come uno dei sette migliori fotografi del mondo. Nel 1962 ottiene il prestigioso titolo di "Master of Leica" e nel 1979 il primo premio del reportage dell'Associazione dei giornalisti turchi. Nel 1999 riceve in Turchia il titolo di "Fotografo del secolo".
Ara Güler è noto anche per aver fotografato molte personalità, come Winston Churchill, Indira Gandhi, Alfred Hitchcock, Salvador Dalí o Pablo Picasso…
Vive e lavora a Istanbul.


Per ogni destinazione turistica famosa esiste un'alternativa meno frequentata, spesso meno costosa e magari ancora più spettacolare e affascinante. Sono, appunto, le mete insolite e lontane dalla folla.

In questo volume un team di esperti autori di libri di viaggio passa in rassegna i luoghi e gli eventi più celebri del pianeta svelandone pregi (e difetti), per poi metterli a confronto con 1000 meraviglie sconosciute. Che spesso vincono la partita.

Siti storici, festival, viaggi indimenticabili, architettura, natura, sport, città, spiagge, arte e cultura: tante le categorie in cui il volume suddivide le destinazioni scelte, per fornire tipologie di vacanza e di visita diverse e per tutti gli interessi.

Dalle nascoste rovine di Isla del Sol in Bolivia, culla della civiltà inca e meta altrettanto spettacolare del ben più noto Machu Picchu, all'Arena di Pola in Croazia, omologo grandioso ma quasi sconosciuto rispetto alla fama internazionale di cui gode il Colosseo.
Tesori eccezionali e tuttavia ancora poco frequentati, che nel volume sono riscoperti con immagini accattivanti e fotografie spettacolari.
Un libro perfetto per chi viaggia da solo e a chi si sposta con famiglia o amici per andare alla scoperta dei paesaggi più incantevoli e di luoghi incontaminati, dell'architettura più sorprendente e delle città più vive.
Una guida perfetta per programmare una vacanza alternativa… prima che lo facciano tutti gli altri!
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